Mercoledì 24 Aprile 2024

Etruria, Carrai scagiona l'amico Renzi. "Scrissi a Ghizzoni per un cliente"

Nel Pd cresce il timore per i sondaggi. "Passo indietro della Boschi" Ghizzoni-Boschi, cosa scrive De Bortoli nel suo libro Ghizzoni-Boschi, ecco la mail di Carrai Banche, siluro di Visco a Renzi. Ma lui esulta

Marco Carri e Matteo Renzi in una foto del 2014 (Ansa)

Marco Carri e Matteo Renzi in una foto del 2014 (Ansa)

Roma, 21 dicembre 2017 - «È quasi finita. Ancora qualche giorno e questo attacco concentrico contro di me, Maria Elena e il Pd passerà. Inizieremo a parlare di temi veri, dei progetti per il Paese». Matteo Renzi ci crede, ne è sicuro, forse prova pure a darsi forza: «Il peggio è passato, andiamo avanti», dice, mentre parla al telefono, sulla via di ritorno da Firenze a Roma. Ma le preoccupazioni del leader dem sono ancora concentrate sul calvario che è diventata per lui la commissione banche. Ieri è stata la volta dell’audizione dell’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni. Il banchiere dice di aver ricevuto dalla Boschi «interessamenti» e non «pressioni». Poi però tira fuori dal mazzo il jolly: la mail con cui l’imprenditore fiorentino Marco Carrai gli chiede di Banca Etruria. Apriti cielo. Carrai è l’amico di una vita di Matteo: risulta solo consigliere della Cassa di Risparmio di Firenze, ma ha collezionato cariche e partecipazioni azionarie in municipalizzate, cda, società. Renzi ha anche cercato di portarlo a palazzo Chigi come consulente sulla cybersecurity perché Carrai è esperto del ramo e, inoltre, gode di solidi rapporti con Usa e Israele.

Ghizzoni-Boschi, ecco la mail di Carrai

Nel Pd, davanti a Ghizzoni, si scatena il dramma. Prima i renziani provano a sostenere che le parole di Ghizzoni danno torto a de Bortoli. Ma mentre de Bortoli dice «grazie Ghizzoni, confermi quanto ho scritto», la Boschi replica: «Le parole di Ghizzoni mi saranno utili nella causa contro de Bortoli». Siamo alla semantica bancaria, poi esplode il caso Carrai. Qui il Pd si presta a scene comiche come quella del capogruppo dem alla Camera Ettore Rosato, di solito uno assai serio, che dice: «Carrai non ha nulla a che fare col Pd». Il nervosismo è altissimo, i deputati dem sono nel panico, terrorizzati dai sondaggi, i renziani hanno facce da funerale. Nel pomeriggio è lo stesso Carrai a correre ai ripari con una nota: «Ero interessato a capire gli intendimenti di Unicredit riguardo Banca Etruria perché un mio cliente stava verificando il dossier di Banca Federico Del Vecchio, storico istituto fiorentino di proprietà di Etruria. Tutto trasparente e legittimo». Il cliente sarebbe un fondo israeliano, fa poi sapere Renzi ai suoi. Carrai insiste anche sulla sua frequentazione con Ghizzoni: «Ho avuto in svariate occasioni, il piacere di incontrare e dialogare, a livello professionale, con lui nella mia veste di consulente».

Ghizzoni-Boschi, cosa scrive De Bortoli nel suo libro

Ma nonostante le barricate, la paura nei dem resta alta. «Le audizioni e Maria Elena – mastica amaro una fonte Pd – ci hanno fatto perdere tre punti nei sondaggi. Siamo nell’angolo e abbiamo il problema che, forse, candidare la Boschi non è la scelta giusta. Parliamone». Sembra la caduta degli Dei. Infatti, nessuno, fino a ieri, metteva in discussione la candidatura dell’ex ministra. Al massimo se ne discuteva il dove, anche se i dem locali raccolgono firme al grido «Da noi, no». Renzi continua a ribadire che «Maria Elena non si tocca, il Pd la candiderà. Se lo merita e su questo non transigo». Ma tanti altri la pensano all’opposto. I ministri Franceschini, Minniti, etc, sono muti da settimane, ma ritengono le sue dimissioni almeno dal governo Gentiloni, che resterà in carica fino alle elezioni, «gradite». Gianni Cuperlo chiederà «il passo indietro» formale. L’area del ministro Orlando ieri ha recapitato a Renzi la perentoria richiesta di una Direzione straordinaria per discutere del caso.