Mercoledì 24 Aprile 2024

Insulti web, Fioramonti imbarazza i grillini

Ennesima gaffe, i vertici M5s lo costringono alle scuse. Il centrodestra: "Dimettiti"

Lorenzo Fioramonti, ministro dell'Istruzione (LaPresse)

Lorenzo Fioramonti, ministro dell'Istruzione (LaPresse)

Roma, 4 ottobre 2019 - Se non ci fosse Fioramonti. Dopo aver "giustificato" gli studenti assenti a scuola per manifestare in piazza con Greta Thunberg, spronato verso la tassazione di merendine e bibite gassate e caldeggiato la rimozione dei crocifissi dalle aule scolastiche, adesso il titolare grillino dell’Istruzione è diventato ufficialmente il bersaglio numero uno del centrodestra, che ne chiede le dimissioni ("ci aspettiamo che Conte chieda subito le dimissioni", diceva ieri la Meloni), ma anche dalla sua parte politica, i 5 stelle, non è che le sue uscite facciano così tanto piacere. Anzi.

Da dentro il Movimento sono partiti "caldi inviti" a "limitarsi e non agire sempre di testa sua". soprattutto dopo che ieri, sul Giornale è apparsa un’intera pagina nella quale venivano riportati i tweet del ministro quando ancora non era tale e usava i social per sparare alzo zero contro politici e forze dell’ordine. Roba di 6 anni fa, per carità, di quando cioè insegnava all’università di Pretoria ed era ben lungi dal diventare titolare di un dicastero di governo. Però quei suoi giudizi tranchant, talvolta anche sessisti, ne hanno messo a nudo il pensiero, non proprio edificante per un ministro, per giunta dell’Istruzione. 

I tweet sono vari: si va da un post contro la Polizia a uno contro la senatrice Daniela Santanchè e Silvio Berlusconi. Dopo aver visto il film Diaz sul G8 di Genova, per dire, scriveva: "La polizia sembra più un corpo di guardia del potere, invece che una forza al servizio dei cittadini. I pochi poliziotti per bene hanno paura di far sentire la propria voce".  Ma il peggio deve venire, e riguarda il commento su Luigi Preiti, l’uomo che sparò nel giorno dell’insediamento del governo Letta, ferendo Giuseppe Giangrande: "Ed ora tutti a prendersela con chi protesta, perché poi arrivano i pazzi che sparano. Ma io mi meraviglio che ce ne sia stato solo uno". Ed ecco il post su Berlusconi il quale sarebbe uno "iettatore nano" per i terremoti e attacco anche per Daniela Santanchè, definita "una demente bugiarda e venduta". 

Dal Pd, invece, è arrivato un invito al ministro a chiarire, come ha chiesto l’ex ministra Valeria Fedeli e i 5 Stelle non sottovalutano affatto l’accaduto. Fioramonti – che ieri ha annunciato un esposto al Garante della Privacy perché il figlio sarebbe stato importunato a scuola da alcuni giornalisti e ha detto di essere "sotto attacco" – comincia a diventare un problema. I grillini della commissione Cultura alla Camera hanno solidarizzato con lui ("ribadiamo la stima"), ma dai piani alti lo hanno costretto alle scuse: "Accetto in silenzio tutte le critiche – ha replicato, alla fine, il ministro – in taluni casi anche molto dure. A tutti può capitare di incorrere in errori, anche a me, come nel caso dei toni usati nelle affermazioni rilanciate dal tritacarne mediatico, pur vecchie di anni e fatte quando ero un semplice cittadino, ma vado avanti".