Roma, 2 febbraio 2022 - Se le danno di santa ragione. A dispetto dello statuto che proibisce le correnti, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio preparano il duello finale per il controllo del Movimento 5 Stelle, tra venti di scissione e messaggi per interposti fedelissimi. Un conflitto ormai esplicito con possibili ricadute anche sui delicati equilibri di governo. Il vertice per fare chiarezza – dopo le plateali divisioni nel voto per il Quirinale – risulta tuttora non convocato, perché a Napoli pende un giudizio in tribunale promosso da alcuni attivisti proprio in merito al nuovo statuto e all’ascesa di Conte a leader. In attesa del verdetto, non passa ora senza che la guerra di posizionamento dei due capi e delle rispettive truppe si arricchisca di nuovi episodi, argomenti, recriminazioni, sospetti. Di Maio "dovrà rendere conto di diverse condotte, molto gravi. Ai nostri iscritti e alla nostra comunità", sibila Conte via Fatto Quotidiano. Avviso di sfratto e attacco social. Faida grillina, Di Maio nel mirino Il ministro degli Esteri non ci sta a farsi isolare. Così, nelle duplice veste di accusatore dell’ex premier per la gestione delle trattative sul Quirinale, ma anche di accusato – da Conte – di giocare partite esclusivamente personali, chiama alla Farnesina Virginia Raggi. L’ex sindaca di Roma non è una esponente qualsiasi del Movimento, ma fa parte, assieme allo stesso Di Maio (che ne è il presidente) e al numero uno della Camera Roberto Fico, del Comitato di garanzia pentastellato. Un segnale. Non l’unico. Subito dopo, l’ipercinetico Luigi sente l’ex sindaco di Torino Chiara Appendino e poi raggiunge a pranzo, in un ristorante del centro, niente meno che la direttrice del Dis Elisabetta Belloni, la diplomatica di carriera della Farnesina nominata da Mario Draghi coordinatrice dei Servizi segreti al posto del generale Gennaro Vecchione, chiacchierato fedelissimo di ...
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