Lunedì 14 Luglio 2025
ANTONIO TROISE
Napoli

Pnrr, parte da Napoli la rimonta dei Comuni

Intervista con il segretario generale di Asmel, Francesco Pinto. "Ora serve meno burocrazia per i sindaci"

Il segretario Generale di Asmel, Francesco Pinto

Il segretario Generale di Asmel, Francesco Pinto

Ha sorpreso un po' tutti gli osservatori l'accelerazione dei Comuni sul fronte delle spese per il Pnrr. Tutti tranne Francesco Pinto, segretario generale dell'Asmel, lAssociazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali, che riunisce oltre 4600 Comuni e che si è riunita a Napoli per il tradizionale Forum annuale.

Da dove nasce la rimonta dei Comuni sul Pnrr?

“I dati dimostrano solo che gli enti locali sono in grado di spendere, se opportunamente supportati. E, anzi, stanno facendo meglio rispetto alle amministrazioni centrali”.  

Eppure, secondo i dati del rapporto su “Il sentiment dei Sindaci”, curato da Noto Sondaggi, su un campione di 800 sindaci, per l’87% dei primi cittadini, le norme e gli adempimenti sono pensati per comuni di grandi dimensioni e mal si conciliano con le esigenze dei comuni medi e ancor meno con quelli dei piccoli...

“Si. Ma questo dimostra proprio che i Comuni, nonostante le difficoltà, viaggiano a una velocità superiore rispetto agli altri apparati. Inoltre, dalla rilevazione di Noto Sondaggi emerge che per l’80% dei sindaci la farraginosità delle norme riduce la trasparenza dell’azione amministrativa e rischia di allontanare le migliori energie e i migliori talenti. Non solo, per l’86% dei sindaci l’eccessivo appesantimento burocratico imposto dagli enti finanziatori genera ritardi sia nell’espletamento degli appalti sia nei pagamenti agli aggiudicatari”.  

Insomma, fare appalti e gare è una fatica immane mentre spesso la voce dei sindaci resta inascoltata?

Troppe cose sono cambiate dal 2000, quando è entrato in vigore il Testo Unico degli Enti Locali. Troppi provvedimenti lo hanno modificato. È tempo di porre mano a una riforma organica e soprattutto condivisa e non calata dall’alto. Asmel è pronta a offrire il proprio contributo, in nome di 4600 Enti che affianca e supporta quotidianamente, raccogliendone e rappresentandone le esigenze reali. Anche assumendo posizioni critiche nei confronti dello Stato. Diversa, invece, la situazione dell'Anci che ha, per la verità, è quasi afona su molti temi”.

Perchè?

“Asmel è interamente finanziata dai contributi dei Comuni. L'80% del bilancio dell'Anci è invece coperto dallo Stato. E' evidente che ci possa essere un conflitto”.

Dai Comuni arriva soprattutto una richiesta: quella della semplificazione.

“Sì, c'è ancora troppa burocrazia. Inoltre, le norme sono scritte in modo complicato e spesso non tengono conto delle esigenze reali dei piccoli e medi comuni”.

Qual è la situazione a Napoli e in Campania?

“Il trend della spesa è allineato con quello nazionale. Certo, nel Sud in generale, esiste qualche problema in più dal punto di vista delle risorse e degli organici. Ma anche nel Mezzogiorno la situazione è cambiata, ed è molto diversa dal racconto stereotipato che ancora continua ad essere predominante nel Paese. Ma, detto questo, alla fine le gare si riescono a fare e si cercano soluzioni alternative anche laddove manca l'ingegnere o il tecnico comunale.”

La Campania ha finalmente sbloccato i 300 milioni del Bando Strade. E ora?

“Ci sarà una forte accelerazione della spesa che ricorda quella che abbiamo avuto nella parte finale della giunta guidata da Stefano Caldoro. Se non ci saranno intoppi centinaia di enti beneficiari potranno completare rapidamente l’iter amministrativo e avviare glir interventi per il consolidamento della rete stradale locale e regionale”.