Mercoledì 24 Aprile 2024

Napoli, gestione stadio Collana da Giano ad Arus: è scontro con Regione

La decisione di revocare la concessione dell’impianto verrà discussa in tribunale; la società Giano: "Abbiamo operato nella totale legalità come previsto dall'avviso pubblico”

Napoli, gestione stadio Collana da Giano ad Arus: è scontro con Regione

Napoli, gestione stadio Collana da Giano ad Arus: è scontro con Regione

Napoli, 15 maggio 2021 – Nuova gestione per lo stadio Collana di Napoli: ieri la Regione ha ufficialmente revocato la concessione dell’impianto, dopo un bando pubblico, alla società Giano affidandolo, per la ristrutturazione, all’Arus, Agenzia Regionale Universiadi e dello Sport. Decisione non gradita da Giano, che ha sottolineato di aver sempre rispettato i termini del contratto e di voler sottoporre la questione alla valutazione dei giudici.

In una nota, Giano ha infatti affermato che "oggi grazie a noi abbiamo un impianto a norma, bello e funzionale. Siamo convinti dell’illegittimità del provvedimento amministrativo, nonché delle gravi inadempienze contrattuali della Regione. Non ci resta che affidarci nuovamente, come in passato, alla Giustizia Civile Amministrativa, Contabile e Penale al fine di far rimuovere gli inadempimenti della Regione, nonché far annullare i provvedimenti adottati. Sono evidenti i danni patrimoniali e di immagine che stiamo ingiustamente subendo e per i quali riserviamo ogni azione".

Giano: “La finalità della concessione sempre rispettata” 

Dopo la notizia della revoca della concessione, la società ha inoltre sottolineato: "Abbiamo operato nella totale legalità come previsto dall'avviso pubblico, dal bando, dalle sentenze del Consiglio di Stato e dai contratti redatti dalla stessa Regione. Durante tutte le fasi adempitive del contratto non sono mai stati contestati i lavori né il collaudo delle opere né tantomeno la quantificazione degli importi che, nella nostra qualità di concessionari, abbiamo sostenuto e investito previa autorizzazione regionale. La finalità della concessione è stata sempre rispettata, anticipando anche la tempistica per il compimento di determinate attività poste a nostro carico, pur di favorire la ripresa delle attività sportive e sociali esercitabili nell'impianto e per questo siamo riusciti a far svolgere le Universiadi e ad aprire il Collana alla collettività anticipatamente rispetto al programma regionale".

Si profila uno scontro giudiziario 

Nella nota della società si legge anche che “purtroppo matura il convincimento che non voler scendere a compromessi con chi aveva interesse a reinserire gratuitamente nel Collana personaggi di loro gradimento, sia stata una scelta da punire con atti fortemente viziati e con eccesso di potere. Avevamo la facoltà di scegliere in piena autonomia e non abbiamo accettato condizionamenti e per tale motivo abbiamo preferito olimpionici che hanno apprezzato e valorizzato il progetto sportivo e sociale della Giano".

La decisione della Regione, con tutta probabilità, verrà discussa nelle aule dei tribunali: “Faremo in modo che la questione sia sottoposta alla valutazione dei giudici al fine di far accertare l'illegittimità della decadenza, ponendo nel nulla i relativi effetti, tra l'altro già programmati dalla Regione, nonché far accertare contestualmente le inadempienze dell'Ente, obbligandolo a rispettare gli accordi sottoscritti - ha affermato Giano -. Siamo fiduciosi di aver ben operato, di essere stati pienamente adempienti agli accordi e di far ripristinare in sede giudiziaria la continuità del rapporto concessorio portando la Regione a dare corso nel più breve tempo possibile alle proprie obbligazioni, sinora ingiustamente inadempiute. Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria".