Giovedì 25 Aprile 2024

Carcere di Nisida, i ragazzi detenuti diventano sub per l'ambiente

Dalle sbarre alle profondità del mare. La prima immersione dei ragazzi dell'Area Penale di Napoli dopo aver ripulito la spiaggia al Molo Cappellini

Napoli, 13 novembre 2022 - Al battesimo della prima immersione hanno fatto precedre la pulizia della spiaggia, a sottolienare che l'ambiente è patrimonio di tutti e ovunque va rispettato, salvaguardato. "I ragazzi dell'Area Penale di Napoli sono diventati sub per conoscere il patrimonio culturale e ambientale sottomarino della loro città". A spiegarlo è Rosario Santanastasio, presidente Nazionale di Archeoclub D'Italia, a margine di quella che per i giovani detenuti  la scorsa mattina "è stata la prima immersione professionale che è avvenuta nel cuore di un contesto geologico unico quale quello dell'area flegrea di Nisida. In questo modo i ragazzi dell'Area Penale hanno potuto conoscere il patrimonio ambientale, culturale sottomarino di Napoli. Per loro si apre un nuovo modo". 

I ragazzi dell'Area Penale di Napoli, a Nisida, impegnati nella pulizia dell'arenile
I ragazzi dell'Area Penale di Napoli, a Nisida, impegnati nella pulizia dell'arenile

Mentre alcuni dei ragazzi si immergevano, accompagnati dai palombari della Marina Militare e dai sub di MareNostrum, altri pulivano la spiaggia lungo il Molo Cappellini di Nisida  ai piedi dell'isolotto nello specchio di mare antistante Bagnoli. 

"I ragazzi del progetto Bust Busters hanno seguito almeno 10 lezioni teoriche - ha affermato Francesca Esposito, Referente Attività Sociali di MareNostrum - ma anche pratiche. Inoltre a ottobre, hanno partecipato anche alle operazioni di tutela del patrimonio ambientale a Posillipo". 

"Davvero un grande giorno per Napoli e non solo. È la volontà riparativa che parte da questi ragazzi napoletani in quanto ragazzi che hanno vissuto esperienze di disagio e di devianza. Un percorso emozionante durante il quale la loro partecipazione è addirittura cresciuta. Da oggi c'è riconciliazione tra loro e la città - ha affermato Giuseppe Centomani, direttore del Centro di Giustizia Minorile della Campania - tra loro e la società. Siamo partiti con 5 e poi sono aumentati, altri minori dell'Area Penale di Napoli hanno voluto partecipare. Vogliono conoscere un mondo nuovo, vogliono avvicinarsi alla conoscenza per dimostrare alla società che ci sono. È un percorso di conoscenza, in quanto durante le lezioni, i ragazzi hanno dovuto imparare le tecniche di immersione ma anche vedere i fondali marini come patrimonio ambientale da tutelare. Un patrimonio ambientale che spesso custodisce anche il patrimonio archeologico sottomarino". 

I ragazzi hanno ricevuto il brevetto di primo livello, ma l'obiettivo è quello di arrivare all'OTS (operatore tecnico subacqueo) che potrà offrire loro opportunità lavorative. La prima immersione professionale è avvenuta in un contesto geologico unico al mondo, nel cuore di una caldera dei Campi Flegrei e i ragazzi hanno contribuito a salvaguardarlo raccogliendo i rifiuti depositati sul fondale.