Mercoledì 24 Aprile 2024

The Bridge non cambia mai pelle

Da cinquant'anni il marchio di Scandicci è sulla breccia. Lavorazione artigianale e qualità i valori fondanti

The Bridge

The Bridge

Firenze, 25 novembre 2019 - Un compleanno molto speciale questo dei 50 anni del marchio The Bridge, sinonimo di pelletteria di qualità ed heritage pieno di valori come la qualità e la lavorazione ancora oggi tutta artigianale. Cinquant'anni vissuti sempre a Scandicci, alle porte di Firenze, diventata oggi la capitale mondiale della lavorazione migliore della pelle per borse e sacche, valigie e portafogli, e che dal Ponte a Greve lì vicino prese nell'anno di Woodstock il nome che ancora oggi è simbolo di una moda libera, vitale, naturale ed ecologica.

"Oggi i valori di The Bridge sono più che mai attuali e lo dico con orgoglio - racconta Marco Palmieri, presidente di Piquadro Group che oltre a The Bridge possiede anche Piquadro e Lancel - perchè il nostro è un cuoio ecosostenibile da sempre. L'attenzione al prodotto comincia infatti con la fase della concia, poi la costruzione delle borse con tutti passaggi artigianali, per accessori che durano nel tempo, belli da vedere, da toccare, da odorare". Ed ecco che per questo importante anniversario si punta sul revival di due modelli davvero speciali, quali la Bisaccia per lei e la borsa portagiornali per lui, due prodotti iconici piùche mai aff ascinanti e per questo ancora attuali.

Ne verrano prodotti solo 50 pezzi, in modo certosino e irripetibile, anche per le decorazioni a bulino come fossero gioielli. Dal 23 novembre la limited edition è disponibile on line e nei flagship store di Milano, Torino e Bari, anche con possibilità di personalizzare con le proprie iniziali o la Bisaccia o la Portagiornali. Il marchio che Marco Palmieri ha acquisito nel 2016 (prima di lui la società fondata nel 1969 da cinque soci si chiamava Il Ponte pelletteria SpA) ha 12 negozi in Italia e 1 all'estero, e sta andando molto bene perchè conquista chi quegli anni da pionieri dello stile hippy-chic li ha vissuti e chi oggi giovanissimo crede nei valori della sostenibilità e dei prodotti con l'anima.

Nei primi sei mesi di quest'anno infatti i ricavi di The Bridge hanno segnato 14,28 milioni di euro (+10,2%) frutto della crescita del wholesale che rappresenta il 69,2% delle vendite del marchio sia del +17,6% del canale dos, con un sito e-commerce che cresce del 50,7%. Nel complesso nei tre anni dall'acquisizione la crescita di fatturato è stata del 50%, “merito di una identità fortissima” come dice Palmieri. Nel Dna di The Bridge l'aspetto vintage e le lavorazioni artigianali fatte ancora tutte a mano, compreso il taglio del cuoio pieno fiore (la parte centrale della pella dalla grana senza imperfezioni), un green antelitteran oggi attualissimo e gradito a chi ricerca la moda consapevole. Le tinture vegetali che ricordano quelle delle antiche arti medievali e le lavorazioni nel segno della tradizione fiorentina fanno di The Bridge un unicum nel settore della pelletteria, anche perchè per la spazzolatura del cuoio si usano i rulli di ambra e le cuciture sono forti e esclusive.