Venerdì 26 Aprile 2024

Vodka & un cuore grande: Marilyn segreta

All’asta da Julien’s foto inedite della Monroe insieme a documenti, scontrini, lettere. Come quella in cui si prendeva cura di una ragazzina

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di Silvia Gigli

"Era bellissima. Metà bambina, metà donna ...". Lunghi riccioli castani, un sorriso di fanciulla e un simpatico nasino a patata. Indosso, una maglietta a righe bianche e blu portata forse su una tuta bianca da lavoro. Norma Jeane stava lavorando per l’esercito: era addetta ad attaccare le eliche a un drone. Il soldato semplice David Conover era stato incaricato dall’allora capitano della prima unità cinematografica dell’esercito degli Stati Uniti, Ronald Reagan (sì, lui, l’attore, nonché il futuro presidente degli States) di scattare foto di belle donne impegnate nel lavoro bellico "per sollevare il morale delle truppe".

Era il 26 giugno 1945 quando Conover incrociò Norma Jeane. Le fece qualche scatto e passò oltre. Nel suo libro del 1981, Alla ricerca di Marilyn (edito da Grosset & Dunlap) Conover racconta come immediatamente si bloccò e tornò da lei, "sbalordito": "bellissima – appunto –, metà bambina, metà donna ...". Conover non fu il primo ad essere colpito da Norma Jeane ma fu il primo fotografo a “scoprirla”. Stava per nascere una leggenda che tutto il mondo avrebbe osannato come Marilyn Monroe.

All’epoca di quello scatto straordinario Norma-Marilyn aveva appena 19 anni. Questa preziosa foto, una perla per chi ami la celebre attrice che stregò il mondo, è adesso all’asta insieme a una miriade di cimeli e oggetti appartenuti a Norma Jeane Baker. La casa d’aste Julien’s Auction ha messo online tutti questi oggetti sotto il titolo Merry Merry Marilyn. A partire dalle ore 11 del mattino del 21 dicembre sarà possibile, tramite il sito, aggiudicarsi uno scatto inedito o il testo dell’avvocato che curò il suo testamento, il suo contenitore per carta straccia tutto decorato in stile antico, molti nudi scattati da Bert Stern che l’attrice scartò (alcuni sono anche cancellati con i tipici colpi di pennarello rosso), immagini psichedeliche di Marilyn sul magazine Avant-Garde e poi rare copertine di Vogue Brasile.

Non solo foto, ovviamente, anche se quelle realizzate a colori e in edizione limitata da George Barris nel 1962 che ritraggono una dolcissima Marilyn scompigliata e avvolta da un asciugamano in riva al mare sono favolose. E le cifre richieste come partenza d’asta non sono affatto esose: 25 dollari per una foto stimata 300 dollari. Stupendo lo scatto che Barris le fece di profilo mentre sorseggiava una coppa di champagne. E poi le immagini di scena di Something’s got to give, il suo film incompiuto del’62, Facciamo l’amore – sul set Yves Montand perse la testa per lei –, Gli spostati, l’ultimo ruggito di Clark Gable, Quando la moglie è in vacanza, A qualcuno piace caldo, fino allo scatto in bianco e nero della diva in Korea nel 1954 in mezzo ai soldati americani.

Ma le chicche si trovano tra un’immagine e l’altra, tra i documenti lasciati in eredità dalla Monroe a Lee Strasberg: liste di liquori (anche vodka Smirnoff) acquistati da sola o col marito Arthur Miller, una lettera del 28 settembre 1959 firmata da Gregg Juarez che, saputo che Marilyn stava tornando in California per fare un film e cercava una casa da affittare, le offriva la sua che, specificava, si trovava a due isolati da quella di Mike Todd e Liz Taylor. L’affitto? 750 dollari per il lungo termine, 900 dollari per un tempo inferiore.

All’asta anche i resoconti bancari della diva che, si scopre, aveva ricevuto 31.500 dollari per girare Il principe e la ballerina insieme a Laurence Olivier. Drammatici gli scontrini di spese per "medicinali e farmaci" per oltre diecimila dollari, e il documento dattiloscritto di due pagine, datato “9 agosto 1962”, inviato a un avvocato di Beverly Hills di nome Abraham Marcus, relativo alla morte della star e al modo in cui Inez C. Melson è stata nominata "come amministratore speciale della casa in California" dove l’attrice è stata trovata morta a soli 36 anni: suicidio, il 5 agosto del ’62, oppure omicidio, è nonostante tutto ancora un mistero.

Tenera la storia del copione originale del 1960 di Facciamo l’amore, di proprietà di Carl Faso, il portiere dell’appartamento di Marilyn a New York, Sutton Place: Faso racconta che la Monroe era sempre molto gentile e amichevole con lui, e che lei stessa gli dette questa sceneggiatura un giorno come ricordo. E tenerissima la corrispondenza attraverso la quale l’attrice accettava di accompagnare la figlia adolescente di un amico di Miller facendole da guida agli Studios. Non era solo bella, la diva Marilyn, era bello anche il suo cuore.

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