Giovedì 25 Aprile 2024

Vivienne Westwood: il marito Andreas e quella sfilata d'amore a Parigi

L'omaggio (con poesia) alla regina della moda scomparsa a dicembre. In passerella la bellissima nipote Cora. La commozione dell'amica Rosita Cataldi

Andreas Kronthaler, marito di Vivienne Westwood, con la bellissima nipote Cora

Andreas Kronthaler, marito di Vivienne Westwood, con la bellissima nipote Cora

Parigi, 4 marzo 2023 - Ha voluto intitolare la collezione “Tintwistle” come il villaggio nella contea del Derbyshare dove sua moglie Vivienne Westwood era nata e dove ha voluto tornare alla fine della vita. Andreas Kronthaler, marito della grande stilista dal 1993, che ora ha preso completamente le redini della maison che Vivienne gli ha lasciato e per la quale hanno lavorato ogni giorno insieme per più di vent’anni, ha reso omaggio alla sua amatissima donna con una collezione che ha sfilato ieri all’Hotel de la Marine tra musiche di valzer e brani punk degli AC/DC.

Una commozione immensa quella di Andreas che alla fine ha fatto la passerella abbracciato alla nipote di Vivienne, Cora, bellissima ragazza in body di pizzo bianco da sposa, tra le modelle meravigliose con quegli abiti icona che hanno cambiato radicalmente la moda e che sono la quintessenza di uno charme armonioso eppure ribelle, quello che da sempre piace alle donne e che le riempie di gioia e liberazione.

Piange Andreas ricordando che Dame Westwood "non era per me solo una stilista ma prima di tutto era mia moglie, per questo i miei occhi continuano a piangere" ed è un tributo favoloso questo della prima sfilata di Andreas Kronthaler by Vivienne Westwood dalla morte di lei, avvenuta a Londra il 29 dicembre 2022 dopo mesi di malattia durante i quali il marito non l’ha mai lasciata sola un attimo, prendendo nota dei suoi desideri e della sua eredità stilistica, davvero immensa.

Vivienne Westwood: sfila anche la bellissima Irina Shayk
Vivienne Westwood: sfila anche la bellissima Irina Shayk

E questo sodalizio d’amore trasformato in moda femminile e anche maschile nel palazzo tutti stucchi e dorature che si affaccia su Place de la Concorde, ha emozionato un pubblico che ha partecipato non ad un addio ma ad una rinascita, come avrebbe voluto Vivienne. In piazza all’ingresso quello che Carlo D’Amario (che ha fondato il brand con la stilista inglese tanti anni fa ed è amministratore delegato) chiama “il Terzo Stato” spera di poter entrare: sono tutti giovanissimi fans del brand che impazziscono e gridano quando alla fine esce Jared Leto, più bello di sempre, che prima ha salutato con affetto Andreas con tutti i suoi complimenti e le parole più giuste. Le stesse dette da Jean Paul Gaultier che definisce Dame Westwood la Regina della Moda e che seduto in prima fila ricorda come avrebbe voluto realizzare con Vivienne una delle sue collezioni a quattro mani di alta moda: “Ma lei era già malata e mi ha detto: Jean Paul non posso farlo!”. Piange di dolore e nostalgia Rosita Cataldi, che a Prato da sempre è la produttrice della Westwood per la maglieria che anche oggi ha trionfato in passerella anche con parka e shearling.

Georgia May Jagger, Julia Fox, Jared Leto e Halsey
Georgia May Jagger, Julia Fox, Jared Leto e Halsey

“Ho perso una grande amica e una persona speciale nella mia vita - racconta l’imprenditrice pratese - e ora lavorerò con altrettanto amore e passione con Andreas”. In prima fila anche Anna Wintour e tutta la stampa internazionale venuta a dare l’applauso verso il Paradiso dello Stile a una donna che ha cambiato la moda e l’immagine delle donne, rendendole più forti e coraggiose, tenaci e ribelli, sempre attente alla difesa della Natura e volte all’impegno sui diritti umani. Una lezione che tutti dovremmo ripassare.

Farida Khelfa, grande modella del passato che non ha mai sfilato per Vivienne, stavolta ha voluto essere su questa passerella della memoria ma anche del futuro del brand con Andreas Kronthaler. E con lei la bellissima Irina Shayk e Sarah Stockbridge, attrice e ex modella inglese cara a Vivienne.

“Lei per me era tutto”, continua Andreas nel segno della moglie alla quale ha scritto una poesia che dice: “Ho nostalgia di te/ Così tante domande/ Ti capisco molto di più ora/ Ho trovato la sciarpa che stavamo cercando/ Sto leggendo i libri che leggevi tu/ Metterò la musica che abbiamo sentito insieme tante volte/ Tenerti sulle mia ginocchia è tutto ciò che desidererei adesso/ E accarezzare la tua faccia col mio naso/ Ciò che è successo è ciò di cui avevo bisogno/ Sei stata la mia ragione e tutto ciò che ho fatto l’ho fatto per te/ Ti piacevanp gli skatenoarder e la bicicletta e hai voluto sbarazzarti della macchina e usare i mezzi pubblici come prima/ Sei così cool, così cool mia cara/ Quando accarezzavi in animale o innaffiavi le piante o mi prendevi in giro, per te era lo stesso. Parole d’amore, servite anche per realizzare una collezione con tutta la poesia e gli stilemi del brand, dalla gonne gonfie da dama di corte seicentesca, ai bustini sexy e virtuosi al tempo stesso, dai giovanotti vestiti come paggi anche loro col bustier e la maglia come una cotta medievale, agli abiti di jersey dai drappeggi ultraseducenti, le sottovesti che come le faceva Vivienne non le ha mai fatte più nessuno, tra tessuti antichi scovati nei mercatini del mondo e tanto sano riciclo. Insomma, un evento da ricordare e da tenere nel cuore, una summa di bellezza e una lezione di moda, di vita e di civiltà. Grazie Vivienne, grazie Andreas. 

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