Venerdì 26 Aprile 2024

Un cast fra archivio e scouting

Marco

Mangiarotti

Terza puntata. In pratica il riassunto di quelle precedenti. Cast più che radiofonico da archivio e scouting, per capire tutto mancano ancora le canzoni. Così Amadeus porta a Sanremo la storia del Festival con Gianni Morandi e Massimo Ranieri ma anche Iva Zanicchi, che è da decenni una ex prestata alla politica (nessuno discute, ovviamente, la sua voce). Il direttore artistico pesca sempre nelle etichette indipendenti ma scegliendo chi ha una lunga storia come Dargen D’Amico, non dimentica i talent, Amici e X Factor, con Irama e Michele Bravi, Sangiovanni e Aka7even (Noemi e Giusy Ferreri sono ormai oltre, Emma di più). Elisa porta la sua metafisica classicità, Fabrizio Moro il normale mestiere del cantautore, Le Vibrazioni la follia che cova in una band e Francesco Sarcina. Forse il colpaccio è nel duo Donatella Rettore e Ditonellapiaga, molto brava fin dalla cover di “Per un’ora d’amore” dei Matia Bazar. Poi ci sono gli incroci fra canzone d’autore e rap con Dargen D’Amico, rap trap e arte con Achille Lauro, forse HightSnob e Wu. Il rap e pop di Rkomi. Ma la vera sfida è altrove. Aspetto con grande curiosità Mahmood e Blanco, La Rappresentante di Lista, due certezze per me. Anche Michele Bravi devo dire. Credo invece che Anna Mena, giovane attrice e cantante spagnola di successo, dopo gli incroci con Fred De Palma, Rocco Hunt e Riki, stia benissimo al Festival. La sua versione di “Musica Ligera” è leggerissima. Deliziosa.

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