Mercoledì 24 Aprile 2024

Theodorakis, il partigiano che inventò il sirtaki

È morto a 96 anni il compositore di “Zorba il greco“ che fece danzare Anthony Quinn. Lottò contro i nazifascisti e il regime dei colonnelli

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di Riccardo Jannello

La musica era rivoluzione, militanza, per Michail “Mikis“ Theodorakis; ma soprattutto esaltazione delle radici, della Grecia che ha amato strenuamente e di cui è stato parlamentare e ministro (dal 1990 al 1992 con Konstantinos Mitsotakis). Il musicista e politico ellenico è morto ieri, aveva compiuto 96 anni. Della sua nazione ha scritto un vero e proprio inno, un moderno ditirambo orgoglioso e vieppiù tumultuoso: il sirtaki, la musica sulla quale danzava Anthony Quinn in Zorba il greco.

Theodorakis era nato nell’isola di Chio il 29 luglio 1925, ma appena adolescente sbarcò ad Atene per iscriversi al Conservatorio pervaso dalla passione per la musica appresa fin da ragazzino. Ma non solo: la politica era il suo grande amore e l’ha vissuta fino all’ultimo respiro, ardentemente di sinistra, impegnato in prima fila, e non solo ideologicamente, contro ogni potere conservatore.

Giovane studente dell’Odeion ad Atene, nel 1943 entra nella resistenza ai fascisti che occupano il Paese. Fa parte dell’Esercito popolare greco di liberazione, ma viene catturato e torturato dalle truppe italiane. Liberato alla fine della guerra, non ferma il proprio anelito di giustizia e partecipa al conflitto civile che scoppia da lì a un anno. Di nuovo catturato, viene deportato per uno scherzo del destino a Icaria, isola orientale poco più a sud della sua Chio.

Nel 1950 torna ad Atene, libero, finisce gli studi e inizia la sua enorme carriera di compositore. La musica classica lo porta a comporre opere sinfoniche rappresentate in tutto il mondo (a Roma debutta nel 1953 con Carnival), vive a Parigi e Mosca ma non dimentica mai la sua terra e lavora profondamente sulla cultura ellenica, sulla tradizione popolare.

Il folclore reso colto partorisce quello che è il suo capolavoro e più grande successo commerciale, una hit che lo porta ai vertici delle classifiche di vendita in molti Paesi (quattro settimane anche in Italia): La danza di Zorba, che tutti identificano con il nome del ballo da lui costruito rielaborando ritmi popolari: il sirtaki. Il brano fa parte della colonna sonora di Zorba il greco, di Michael Cacoyannis (1964). Ma la democrazia greca finisce di nuovo sotto scacco: il golpe dei colonnelli (1967) trova Theodorakis ancora in trincea.

Esiliato dopo le ennesime torture collabora con il connazionale Costa-Gavras, anch’egli in Francia dove prenderà la cittadinanza: le musiche di Z - L’orgia del potere invadono il mondo. È il 1969, il film (cast stellare: Montand, Papas, Trintignant, Perrin, Salvatori) vince Cannes e poi l’Oscar al miglior film straniero.

L’anno dopo una sollevazione popolare fa tornare Mikis in Grecia, ghettizzato dal potere militare come lo è dai colleghi il poliziotto buono Serpico; del film di Sidney Lumet con Al Pacino, Theodorakis scrive nel 1973 una musica indimenticabile.

Il 1974 segna la fine della dittatura. Il compositore diventa parlamentare del Partito comunista e segretario del gruppo Lambrakis, dal nome del deputato il cui assassinio nel 1963 è raccontato proprio in Z – L’orgia del potere. Theodorakis avrà un momento di crisi politica quando attacca il governo corrotto del socialista Andreas Papandreou, ma il passaggio a destra è breve e anche negli ultimi anni, seppure malandato, Mikis è sceso in strada contro i provvedimenti della Troika europea.

Il compositore amava l’Italia ed era riamato: nel 1970 Iva Zanicchi incise un album dal titolo Caro Theodorakis… Iva con l’iconica Un fiume amaro. Anche Milva ed Edmonda Aldini hanno contribuito a divulgare le canzoni di Theodorakis in Italia, per lo più nate su testi di poeti immensi: Neruda (Canto General), Seferis, Elytys, Ritsos. Musiche piene di poesia. E del ritmo sempre più tumultuoso del suo sirtaki.

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