Esibirsi in un concerto dal vivo è un'esperienza esaltante, ma anche particolarmente stressante, paragonabile a quella di lanciarsi da un aereo con il paracadute. È quanto emerge da un documentario di BBC Radio 4, che ha raccontato i risultati di una ricerca scientifica condotta da Mark Wetherell, docente di psicobiologia presso la Northumbria University. I dati raccolti lanciano anche un allarme intorno alla salute dei cantanti e dei musicisti che suonano live.
Lo stress di esibirsi dal vivo
Mark Wetherell ha svolto le proprie analisi monitorando le reazioni di Marcus Lesycsyznski-Hall, cantante e frontman della band The Pagans S.O.H. Analizzando campioni di salita raccolti il giorno prima di un concerto, il giorno medesimo e quello successivo, ha scoperto che l'esibizione live aveva causato un significativo aumento dell'adrenalina e del cortisolo, un ormone che viene prodotto dal nostro organismo per fare fronte allo stress. Soprattutto in questo secondo caso, i livelli sono tornati nella norma solo a distanza di ore. Il collegamento con il salto da un aeroplano è stato possibile perché Mark Wetherell aveva in precedenza condotto una simile analisi sui paracadutisti. I dati sono risultati sostanzialmente identici.Perché succede?
Dal punto di vista biologico e psicologico, la reazione non sorprende: il nostro corpo è progettato in modo da predisporre una risposta adeguata a una sfida o a una situazione stressante. Nel momento in cui sappiamo di doverla affrontare nel giro di poco tempo, il nostro organismo si prepara di conseguenza. È chiaro che il livello di adrenalina e di cortisolo cambiano da individuo a individuo, a seconda che, per esempio, sia abituato o meno a esibirsi in un concerto dal vivo. Ma i dati raccolti dal professor Wetherell hanno evidenziato che la confidenza non azzera il senso di sfida posto da un live. È il semplice fatto di esibirsi di fronte alla folla che induce nell'artista una risposta antistress: di per sé è un fatto positivo, perché supporta l'efficacia dell'esibizione, ma nasconde anche un rischio.Quali sono i rischi?
Ormai da qualche anno l'industria discografica è radicalmente cambiata: le vendite dei dischi sono colate a picco e i guadagni si fanno soprattutto grazie ai concerti. Questo ha portato a tournée sempre più lunghe, magari con addirittura due esibizioni nella stessa serata. La docente Catharine Loveday, che ha affiancato Mark Wetherell nella ricerca, sottolinea che bisognerebbe organizzare i tour includendo anche dei periodi di pausa nei quali consentire al cortisolo di tornare a livelli normali. Ne va della salute mentale dei musicisti, che altrimenti rischiano seri danni di tipo psicologico e biologico. >è arrivato su WhatsApp
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