
Gli scimpanzé sanno anche prestare cure mediche ai loro simili
Roma, 16 maggio 2025 – Tra le tante doti che accomunano gli scimpanzé agli esseri umani c’è anche la capacità di automedicarsi e di curare i propri simili. Un team di ricercatori dell’Università di Oxford ha infatti osservato nella foresta di Budongo, in Uganda, diversi di questi animali intenti non solo a trattare le proprie ferite, ma anche ad assistere altri membri del gruppo con tecniche e rimedi che ricordano rudimentali forme di medicina.
Le trappole sono per loro la prima minaccia
Lo studio ha riguardato nello specifico due comunità di scimpanzé, chiamate Sonso e Waibira, che vivono entrambe nella foresta di Budongo. Nel corso di quattro mesi di osservazioni dirette, seguiti da analisi dei video e dei diari tenuti nel periodo, i ricercatori hanno documentato 41 episodi di cura delle ferite: per l’esattezza 34 casi di automedicazione e 7 casi di cure prestate ad altri.
I “trattamenti” sono stati richiesti da lesioni causate da scontri fisici, incidenti o trappole messe dagli esseri umani, minaccia quest’ultima particolarmente grave, come dimostra il fatto che circa il 40% degli scimpanzé della comunità Sonso mostra segni di vecchie lesioni da lacci per la cattura di animali selvatici.
Saliva e foglie per cicatrizzare
Diverse sono state le tecniche osservate dagli studiosi: dal leccare direttamente la ferita, per rimuovere detriti e applicare saliva potenzialmente antibatterica, al premere la lesione con le dita inumidite così come tamponarla con specifiche foglie, a volte dopo averle masticate. In più, sono stati registrati particolari comportamenti igienici come la pulizia dei genitali dopo l’accoppiamento e quella della zona anale dopo la defecazione.
Riguardo le cure prestate ad altri membri del branco, in quattro casi si è trattato del trattamento di una ferita, in due della rimozione di una trappola e in un altro di un’assistenza a livello igienico. Altro dato interessante registrato dagli zoologi: in almeno quattro casi il soggetto soccorso non era imparentato con chi gli prestava aiuto: segno che il comportamento non è motivato solo da legami di sangue, ma potrebbe anche essere innescato da una forma di empatia o dal riconoscimento del bisogno altrui.
Alle origini più antiche della medicina?
Questa ricerca sul campo condotta in Uganda ha permesso di scoprire che l'uso di piante con potenziali proprietà medicinali non è esclusivo dell'uomo: alcune delle foglie utilizzate dagli scimpanzé appartengono infatti a piante note per le proprietà cicatrizzanti e per questo sfruttate da tempo dalla medicina tradizionale.
"Il nostro lavoro aiuta a far luce sulle radici evolutive della medicina e dell’assistenza sanitaria umana", ha dichiarato la dottoressa Elodie Freymann, a capo dello studio pubblicato sull’autorevole Frontiers in Ecology and Evolution, con l’auspicio che seguano altre indagini scientifiche per capire in quali contesti sociali ed ecologici queste cure avvengano e per mappare in modo più ampio l’uso di rimedi naturali tra primati in altre regioni del Pianeta.