Mercoledì 24 Aprile 2024

Salemme racconta la “vera“ Napoli

Domani la pièce in diretta tv su Raidue. Un viaggio fra stereotipi e luoghi comuni

Salemme racconta la “vera“ Napoli

Salemme racconta la “vera“ Napoli

"Il teatro si può fare solo in diretta, perché questa è la sua essenza, esiste nell’istante in cui si fa. Il teatro registrato in tv non è più teatro, è una cosa da museo, già morta. Anche da lontano lo spettatore sente il fatto che se non partecipa in quel momento non lo farà mai più. È il massimo dell’effimero, ed è questo il bello": parola di Vincenzo Salemme (foto) che domani alle 21.20, su Raidue, porta in scena in diretta dall’Auditorium Domenico Scarlatti della sede Rai di Napoli Napoletano? E famme ‘na pizza: un viaggio negli stereotipi e nei luoghi comuni partenopei più duri a morire.

Ogni napoletano che si rispetti deve saper fare le pizze, cantare, essere sempre allegro, devoto a San Gennaro e amare il caffè bollente in tazza rovente e il ragù di mammà.

"Gli stereotipi esistono nella nostra testa e non solo sulla cultura napoletana. C’è un sottile razzismo. Dietro le descrizioni buffe c’è un modo di dire: ‘io sono meglio di te’. Se sono declinati col sorriso non sono dannosi ma non bisogna generalizzare perché così si ferisce un intero popolo che si comporta in modo onesto e per bene".

È cambiata Napoli? "È cambiata in meglio sicuramente – dice Salemme – ma io non ho mai avuto questo problema della delinquenza. Anche quando ero sconosciuto non la vivevo così". L’attore e regista ha una sua idea sulla crisi dello spettacolo: "Per riconquistare gli spettatori, anche al cinema, bisogna tornare a sorprendere. A teatro inciampi continuamente, lo fai fisicamente, lo fai con le parole, col momento che stai vivendo, col dolore che magari hai dentro e lo spettatore lo sente".

Per questo, secondo Salemme, "il teatro non può non resistere, è precedente all’umanità, è teatro tutto quello che si vuole esporre e comunicare anche il fiore che si gira verso il sole, è tutto quello che vuole esistere anche solo per un attimo".

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