Mercoledì 24 Aprile 2024

Ribelle, coraggioso, indimenticabile Vialli: oltre il calcio c’è di più

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La sua vita (e la sua carriera calcistica) è un romanzo, non solo per il tragico finale. Gianluca Vialli che se ne è andato lo scorso 6 gennaio, davvero ha rappresentato una stagione italiana, quella del grande sogno (anni ’90) che si realizza, non senza incidenti di percorso. No, non era un solo calciatore. A quella marginalizzazione ha rinunciato sin dall’inizio: un po’ per le scelte irriverenti nel look (l’orecchino al lobo sinistro in un’Italia ancora decisamente bacchettona o il cranio rasato prima dei mondiali del 1986) e nei no pronunciati in faccia al potente di turno (Berlusconi). Con una motivazione, a proposito del Milan del Cavaliere, che sembra uscita da una canzone degli Statuto (A Milano non c’è il mare) o da un libro di Izzo. Marco Gaetani aveva da tempo iniziato a scrivere un libro su Vialli, il corso delle cose (e della vita) ha accelerato l’uscita. In questo libro c’è tutto Vialli, quello che con i suoi gol riuscì quasi a riportare allo stadio Mina, ai tempi della promozione della Cremonese in A, quello che giurò amore eterno a quella Samp di Mantovani che era ancora un bozzolo di provincia, credendo prima degli altri che Genova avrebbe potuto fare la corsa allo scudetto e arrivare prima degli altri due lati del triangolo industriale: Torino (Juventus) e Milano (Milan e Inter). E quello che, stanco dell’Italia e delle polemiche di un calcio che si perde più che altro dietro alle chiacchiere da bar, sceglie l’Inghilterra e Londra, come casa sua. Anche se non c’è il mare. E c’è solo il Tamigi. In questo libro ci sono le vittorie impossibili, ma anche le sconfitte (non solo sportive) che ti mettono ogni giorno davanti a un bivio che non è solo scegliere se crossare o tirare. Ed è per questo che Vialli resta nel cuore. E sarà impossibile dimenticarlo.

Matteo Massi

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