Mercoledì 24 Aprile 2024

Questa mia vita tutta da ridere

Alice Mangione, mamma della Pozzolis Family confessa desideri, piaceri e i segreti del suo piccolo mondo che ora riporta a teatro

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di Barbara Berti

"Da bambina sognavo di fare la popstar: cantavo e ballavo sempre, ovunque. Mi sentivo un po’ la sorella mancata di Geri Halliwell delle Spice Girl". Parola di Alice Mangione, la comica originaria di Bergamo che – insieme al marito, l’attore Gianmarco Pozzoli – si è inventa il fenomeno social ’The Pozzoli’s Family’. Adesso l’attrice, in coppia con il compagno, è pronta per il tour teatrale ’La grande fuga’ che prodotto da ’Vivo Concerti’ e ’Show Reel Factory’ è in partenza il 5 maggio dal Teatro Sociale di Como.

Alice, cosa si deve aspettare il pubblico da questo nuovo spettacolo?

"Tante risate! Rispecchia un po’ lo stile del vecchio varietà: ci sono canzoni, stand up, sketch, insomma è uno show a tutti gli effetti dove il divertimento è una catarsi liberatoria".

Si ride per liberarsi da che cosa?

"Sul palco Gianmarco ed io ci facciamo portavoce del bisogno che tutti hanno di lamentarsi: basta con le lamentele a mezz’asta, con la timidezza, con la paura di sembrare sempre il solito ‘rompi’ pessimista, basta con i ‘Ma sì, dai, in fondo tutto bene’. No, ‘tutto bene un cavolo!’. Il titolo dello show è stato per me illuminante sia per parlare, appunto, di qualcosa che ci porti da un’altra parte, sia perché avevamo già una grande scenografia già pronta, basta cambiare una vocale alla nostra ‘fuga’ e il gioco è fatto (ride, ndr)".

Ma Alice da cosa vorrebbe scappare?

"Dall’autosabotaggio, da tutte quelle cose che intralciano l’autostima. Hai presente il diavoletto sulla spalla che suggerisce le peggiori cose? Ecco, io ne ho due!".

In fuga dal diavoletto, quindi?

"Sì, ma non solo. Io scappo anche da tutto ciò che è ignorante, inteso come cose o persone che non apprezzano la felicità e il bello".

E scappa anche da Gianmarco?

"Potrebbe essere un’idea! (ride, ndr). Non volevo un compagno comico. C’ero già io a ridere di tutto, con uno così temevo che fosse impossibile portare avanti un discorso serio. E invece… Eravamo a una festa, lui voleva sedurre una ragazza giovanissima, minorenne. Mi ha fatto leggere l’sms che voleva mandarle. L’ho salvato da una possibile denuncia (ride, ndr). E, lui allora mi ha detto che se la tipa non rispondeva mi avrebbe chiesto di uscire: ti rendi conto, sono la seconda scelta fin dall’inizio? (ride, ndr). Da quel 5 gennaio 2013 non ci siamo più lasciati".

Vantaggi e svantaggi di lavorare con il marito?

"I pro sono tanti: basta uno sguardo per capirci, creativamente ci completiamo a vicenda. Lo svantaggio? Vederlo h24: dopo una giornata di lavoro, arriva il momento di staccare, vado a casa e... siamo ancora noi due!".

Come litiga una coppia di comici?

"Anche nel momento più tragico, quando magari ci diciamo le peggiori cose, scappa la battuta e ridiamo insieme dimenticando i motivi del diverbio. Anzi diciamo: ‘questa era bella, inseriamola nello spettacolo’. Anche ne ‘La grande fuga’ c’è una collezione di battute nata da una litigata della serie ‘io ti amo, anche tu non sei male’".

Cosa è per lei la comicità?

"E’ la mia grande fuga nel senso che è la chiave per assaggiare il mondo, per fuggire dal dolore, dalle responsabilità e da ciò che non mi piace".

Quando ha capito di voler fare la comica?

"Si nasce comici, con una naturale attitudine a cercare il lato divertente in ogni situazione: a me scappa da ridere di continuo".

Secondo lei ci sono argomenti tabù per un comico?

"Il concetto di tabù è sbagliato e ritengo il politicamente corretto molto deprimente. Personalmente non faccio ironia su argomenti irreversibili, tipo l’altezza, il sesso o la religione, mentre credo che sulle scelte si possa scherzare e quindi trasformare in immagini comiche vizi, virtù e manie".

Il sogno nel cassetto di Alice?

"Esibirmi live in teatro, nelle piazze, ovunque. Sto riscoprendo la passione per la stand-up e mi piacerebbe scrivere e poi portare in giro uno spettacolo all’americana tutto mio. Il titolo? ‘La grande f...’! (ride, ndr)".

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