Venerdì 26 Aprile 2024

"Pace e unità: il grande cuore di Eurovision"

Al via da stasera su Raiuno l’evento in diretta da Torino per 200 milioni di telespettatori. La Pausini: "La musica tiene insieme i popoli"

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di Andrea Spinelli

"Twelve points go to…" (12 punti vanno a...) è la frase tra facile facile che Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika si ripetono da mesi come un mantra. Anzi, come la formula magica per spalancare a duecento milioni di telespettatori il mondo Eurovision. Il più televisivo spettacolo di canzoni del mondo, al via stasera davanti alle telecamere di Raiuno in diretta da Torino. "Siamo una squadra fortissimi" cantava un tempo l’ugola di Solarolo con Checco Zalone e quella convinzione deve valere soprattutto ora, sul palco del PalaOlimpico, assieme a Mika e ad Alessandro Cattelan.

Per tre mesi i presentatori hanno condiviso messaggi, ansie, pensieri, su WhatsApp attraverso la chat “3 Euroguys”; Mika in tour negli Stati Uniti, Alessandro alle Baleari con la famiglia e Laura a Roma a rinfrescare il suo inglese coi consigli della figlia Paola. Poi è arrivato il momento delle prove e l’inizio di questa nuova avventura. "Penso che la musica sia la risposta a questo momento storico, perché è un messaggio di pace e di unità" ha spiegato ieri Laura, che lunedì prossimo festeggia 48 anni e poi parte per la Florida dove il 21 canta alla FLA Live Arena di Surnise nel mega evento latino Amor A La Musica, in scena con Carlos Vives, Luis Fonsi, Sebastian Yatra e altri. L’11 giugno, però, rientra per salire sul palco di Una Nessuna Centomila all’Rcf Arena di Reggio Emilia con Fiorella Mannoia, Emma, Alessandra Amoroso, Giorgia, Elisa e Gianna Nannini. "Le prime cose che ho detto da bambina sono state “Mamma“, “Italia“ e “Arte“, in queste tre parole c’è il mio mondo", ha aggiunto.

Stasera, oltre a Diodato e a un omaggio all’Italia della dance music a opera di Dardust con la partecipazione di Benny Benassi e di Sophie and The Giants, sorprese pure dai conduttori. "Sono stata io a proporre agli organizzatori di omaggiare Raffaella Carrà, perché in un contesto come questo non poteva mancare un tributo a “the one and the only“", fa sapere la Pausini. E l’altra superstar del terzetto dei conduttori, Mika? Come mai quando la Bbc chiese al cantautore libanese-britannico di rappresentare il Regno Unito, la risposta fu "no grazie" perché c’era musica che non lo “entusiasmava“ (diciamo così), e adesso invece è qui? "Chi non cambia idea?" ammette, lui. "È vero ho detto di no, ma la reazione era legata alla richiesta di quel momento, oggi sull’Eurovision c’è un enorme investimento, fatto col fine di portare in tv uno spettacolo pazzesco. Mi pento di averlo detto allora? Forse. Ma stavolta a dire di sì ho fatto la cosa giusta".

In tv si comincia stasera con la prima semifinale (si esibiscono 17 Paesi; ne rimarranno in gara 10), ma ieri s’è tenuta una serata speculare a uso delle giurie. Stessa procedura per la serata di giovedì (18 Paesi in semifinale, tra cui San Marino con Achille Lauro; ne restano 10; ospite Il Volo) e per la finalissima di sabato (con televoto, scendono in gara direttamente i Big Five: Italia con Mahmood e Blanco, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna; ospiti Maneskin e Cinquetti).

L’attesa è alle stelle, come non mai. Nel tempo, anzi negli anni in cui l’Italia se n’è rimasta lontana (1998-2011) la kermesse ha cambiato volto, trasformandosi da festival di canzoni a festival di performance. Chiave vincente, l’estrema spettacolarizzazione – spesso e volentieri al limite del trash – che negli ultimi tempi ha conquistato i social di tutto il mondo, dunque il pubblico dei giovanissimi, grazie anche all’altra storica parola d’ordine dello show: inclusione. Nel ’61 il Lussemburgo vince con il francese Jean-Claude Pascal e una canzone, Nous les amoreux (Noi gli innamorati) che tratta velatamente il tema dell’omosessualità; nel 1997 partecipa il primo gay dichiarato, l’islandese Paul Oscar; nel 1998 vince la transessuale Dana International e nel 2014 trionfa la drag queen austriaca Conchita Wurst, voce d’angelo, abito da sirena, lunghi capelli corvini e barba e baffi. Spettacolarizzazione e inclusione: insomma la stessa lunghezza d’onda sulla quale si è sintonizzato anche Amadeus per il suo ultimo Sanremo da record.

Un’ultima curiosità: Malena Ernman, mezzosoprano di Uppsala, rappresenta la Svezia nel 2009 a Mosca e si piazza 21ª con La voix. È sposata con Svante Thunberg, ed è la madre di Greta Thunberg. Chissà se a tifare davanti alla tv, tra le tante ragazze, in queste sere ci sarà anche lei.

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