Mercoledì 24 Aprile 2024

Il Nepal chiede le bombole d'ossigeno degli alpinisti per salvare i pazienti Covid

L’associazione alpinistica nepalese ha chiesto agli scalatori di donare le proprie bombole d’ossigeno per curare i pazienti Covid: l’unico modo per limitare i decessi in questa nuova ondata

Foto: hadynyah / iStock

Foto: hadynyah / iStock

Roma, 17 maggio 2021 - Probabilmente a causa della variante indiana, il Nepal sta affrontando l’ondata di Coronavirus più violenta dall’inizio della pandemia: gli ospedali sono sempre più affollati, i test per rilevare la presenza del virus stanno finendo e le bombole d’ossigeno scarseggiano. Per risolvere quest’ultimo problema, l’associazione alpinistica nazionale del Nepal ha chiesto agli scalatori di interrompere le spedizioni sull’Everest e di consegnare allo stato le bombole d’ossigeno che utilizzerebbero in alta quota.

Perché le bombole degli scalatori sono così preziose

L’insolita richiesta è giunta dopo che Mahabir Pun, celebre scienziato nepalese, ha scoperto che le bombole degli scalatori possono essere utilizzate anche per l’assistenza domiciliare dei pazienti affetti dal Covid-19. Le bombole usate dagli alpinisti sull’Everest, dove l’aria è rarefatta, sono generalmente più piccole di quelle impiegate per curare il Covid-19, ma il dottor Pun è convinto che possano rivelarsi una validissima soluzione (seppur d’emergenza) per ovviare alla carenza delle classiche bombole d’ossigeno. “Abbiamo chiesto agli alpinisti di non lasciare nemmeno una bombola d’ossigeno in montagna”, ha detto Kul Bahadur Gurung, segretario generale della Nepal Mountaineering Association, al New York Times. Nonostante sia teoricamente proibito, molte bombole d’ossigeno (perfettamente funzionanti) vengono lasciate sull’Everest dagli alpinisti per alleggerire il carico durante le discese: uno spreco che il Nepal non può più permettersi. E anche un problema ambientale sempre più sentito, considerando che questa novità potrebbe contribuire a risolvere (in parte) il problema dei rifiuti sull’Everest.

4000 bombole d’ossigeno per l’assistenza domiciliare

Se la maggior parte delle compagnie turistiche che organizzano le spedizioni dovesse rispondere positivamente all’appello, entro la prima settimana di giugno il Nepal avrà circa 4000 nuove bombole d’ossigeno da usare per salvare la vita dei pazienti Covid. Dal 1° all’11 maggio, in Nepal il numero di morti giornalieri per complicazioni legate al Covid è passato da 26 a 225: secondo i medici, la carenza di ossigeno nelle cure domiciliari e ospedaliere è una delle cause principali di questi decessi. Con l’aiuto degli alpinisti, che dovranno rinunciare alle loro costosissime spedizioni in cima al mondo, tante di quelle morti si potranno evitare. Mentre la Cina sta interrompendo le spedizioni sull’Everest (e installerà a breve una barriera in cima al Monte per impedire agli scalatori nepalesi di entrare sul suo versante), in Nepal gli alpinisti hanno proseguito le loro ascese nonostante l’incremento dei contagi. Ora, però, anche il versante nepalese dell’Everest potrebbe svuotarsi.

 

 

 

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