Giovedì 25 Aprile 2024

Denisoviani: chi sono e che legame hanno coi Sapiens

Cosa c’è da sapere su questi ominidi della preistoria, il cui genoma è presente nelle popolazioni moderne

Foto: iStock

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Se noi deriviamo dall’Homo sapiens, i Denisoviani discendono dall’Homo di Denisova. I Denisovani non sono altro che ominidi preistorici, i cui resti sono stati rinvenuti nella grotta di Denisova, situata in una valle dei Monti Altaj nella Siberia meridionale. La scoperta risale al decennio scorso e dall’analisi del DNA è emerso che si tratta di una nuova specie umana. Dal 2010 a oggi la ricerca è andata avanti con l’aiuto delle tecnologie più sofisticate e ci ha fornito informazioni più approfondite sulla storia dei Denisoviani, anche rispetto a noi Sapiens.

Entra in gioco il DNALa prima analisi del DNA mitocondriale su un resto denisoviano fu eseguita nel 2010 (Istituto Max Planck di Antropologia – Lipsia, Germania). Venne estratto un frammento osseo da un dito mignolo rinvenuto nella grotta, appartenente a un giovane individuo di età stimata tra i 5 e i 7 anni, di sesso incerto (gli venne attribuito il soprannome di “donna X”).

I risultati delle analisi condotte sui manufatti ornamentali antichi presenti nella grotta sono univoci: si tratta di una nuova specie strettamente imparentata con l'uomo di Neanderthal. L’analisi genetica ha inoltre evidenziato che questa nuova specie di ominidi è migrata dall’Africa prima degli uomini di Neanderthal e dei Sapiens.

La grotta di DenisovaLa grotta di Denisova (Russia) è un sito fondamentale per capire l’evoluzione delle varie specie di Homo in Asia. Infatti, secondo recenti indagini strumentali (riportate in ben due articoli di “Nature”), sembra che nel corso dei millenni nella grotta abbiano abitato i Denisoviani, i Neanderthal e molto tempo dopo anche i Sapiens. Un evento veramente unico e sensazionale, non solo per il mondo scientifico.

La storia della grotta di DenisovaLe ricostruzioni storiche sono state possibili grazie alla datazione di 103 depositi di sedimenti (contenenti resti di invertebrati, piccoli vertebrati, piante, mammiferi e pesci), risalenti a 300.000-200.000 anni fa. Le analisi sono state effettuate con una tecnica che misura l’ultima volta che alcuni minerali sono stati esposti alla luce solare (Zenobia Jacobs, Richard Roberts e colleghi - Università di Wollongong, Australia).

 In questo modo è stato possibile stimare che i Denisoviani occuparono la grotta tra 287.000 e 55.000 anni fa, mentre i Neanderthal tra 193.000 e 97.000 anni fa. Le due specie si sarebbero quindi incontrate, essendosi verificata una sovrapposizione nel Paleolitico Medio. Anche l’ambiente sarebbe stato modificato nel corso del tempo dai cambiamenti climatici, con foreste di latifoglie nei periodi più caldi e presenza della tundra e della steppa in quelli più freddi.

In base a queste ricostruzioni si è potuto supporre che i Denisoviani furono degli uomini robusti, avendo vissuto in periodi freddi in cui la sopravvivenza doveva essere difficile per la penuria di cibo e il clima rigido.

I Denisoviani e gli uomini moderniI Denisoviani si sono estinti, ma si deve ancora scoprire la loro distribuzione geografica e la loro demografia. Secondo le informazioni a tutt’oggi disponibili gli aborigeni australiani e le tribù della Nuova Guinea sono gli unici uomini moderni viventi con una notevole quantità di DNA denisoviano nel loro genoma. Com’è possibile? Potrebbe essere una testimonianza di eventuali incontri tra le due specie, in quanto i Sapiens erano già presenti in altre parti dell'Asia e in Australia 50.000 anni fa.

Nonostante questi enormi progressi nel mondo dell’archeologia scientifica, c’è ancora tanto da scoprire con studi sempre più approfonditi per riuscire a completare un puzzle tanto intrigante.

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