Mercoledì 24 Aprile 2024

Mina (ri)canta i Beatles E si lancia nel multiverso

A novembre il disco con sedici brani dei Fab Four, con due incisioni inedite. Parte il “progetto Nft“ tutto digitale, accanto alla riedizione di vinili e nastri

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di Andrea Spinelli

Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato. Mina sembra esserne convinta tanto quanto Nietzsche a giudicare dai progetti in bilico tra passato e futuro che la vedono protagonista, nell’attesa di tornare a raccontarsi a gennaio col successore dell’album inciso nel 2019 assieme ad Ivano Fossati. La prima iniziativa è The Beatles Songbook, antologia con sedici cover attinte dagli omaggi ai Fab Four inseriti dalla “Tigre” nei dischi pubblicati dal ’65 in poi, più due frammenti di epopea nuovi di zecca quali And I love her e With a little help from my friends.

Dieci momenti della nuova antologia, in uscita il 18 novembre, erano già presenti nel tributo del ’93 Mina canta i Beatles compresa quella Michelle reinventata dalla cantante lombarda a metà degli anni Settanta tra i solchi del doppio album SingolarePlurale per la quale Paul McCartney stesso le inviò le sue felicitazioni dicendo che era la più bella versione di quel pezzo che avesse mai sentito. "Lei lesse soddisfatta il telegramma e poi lo buttò nel cestino commentando ‘oh, ma che carino’, d’altronde è fatta così" ricorda ancora, turbato, il figlio Massimiliano Pani.

L’altro evento legato alla madre “Max” l’ha presentato personalmente a Milano: si tratta di “pdumusic.com”, un sito web che sposa il multiverso col collezionismo. "L’intento – spiega – è quello di tornare a offrire al pubblico prodotti discografici di altissima qualità. Attraverso questo nuovo canale la Pdu (l’etichetta di famiglia, fondata nel ’67 dal padre di Mina, Giacomo Mazzini - ndr) si rivolge a quanti cercano un ascolto musicale superiore rispetto a quello del digitale, offrendo vinili e nastri con tutta la discografia di Mina, Fossati, e cose pure di Mia Martini, Domenico Modugno, Sergio Caputo. Di ogni singolo disco non intendiamo tirare più di duemila copie a edizione".

Gli album di Mina pubblicati da pdumusic.com saranno solo in vinile. "Si inizia con Dilettevoli Eccedenze, disco in cui trovano posto undici ‘deep cuts’ (rarità, facciate B, inediti), ma anche Encadenados, lavoro in spagnolo uscito negli anni Novanta solo sul mercato latino – dice Pani – E poi, ancora, Mina in Studio 2001-2021, impreziosito per l’occasione da una versione della Accarezzame di Teddy Reno. Insomma, un po’ come aprire una trattoria con le tagliatelle fatte in casa nell’era del McDonald". Da appassionati pure i prezzi, con vinili a 39 euro e nastri (per chi conserva un Revox a bobine funzionante) a 500-900.

Se i long playing sono il passato, in questa rinascita Pdu il futuro sta negli Nft (Non-fungible token), che Pani & Co. intendono come “multipli d’arte” tanto che riguardino le celebri elaborazioni grafiche realizzate da Mauro Balletti per le copertine dei dischi che nuovi brani musicali, a cominciare dai due nuovi standard, quali Almost blue di Elvis Costello e Eu sei que voi te amar della coppia Vinicius-Jobim.

Insomma, un "boutique-store per appassionati" come lo descrive Pani . E nonna Mina come l’ha presa? "È un’idea talmente pazza che l’ha sposata subito" ammette Il Figlio. "D’altronde lei è stata la prima a farsi una sua etichetta, la prima a tirarsi fuori dalla tv, la prima a guardare le cose sotto un’altra luce. E questo precorrere i tempi rimane una cifra del suo essere artista".

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