Martedì 5 Novembre 2024
Manuela Santacatterina
Magazine

Mike, tutto sulla serie tv Rai: cast e puntate. La storia inedita di Bongiorno

A prestare il volto a Mike Bongiorno al conduttore Claudio Gioè. Stasera la prima puntata della miniserie

Un frame tratto dalla serie tv Mike

Un frame tratto dalla serie tv Mike

Roma, 21 ottobre 2024 – Nei primi minuti di “Mike”, la miniserie evento diretta da Giuseppe Bonito e dedicata alla vita di Mike Bongiorno a cento anni dalla sua nascita, vediamo il conduttore – interpretato da Claudio Gioè – di spalle. Possiamo sentire solo la sua voce. Ed è impressionate il lavoro che l'attore ha fatto per riprodurre quel tipico timbro che quasi ogni sera entrava nelle case degli italiani intonando “Allegria!”. “Abbiamo strizzato l'occhio ad un pubblico che naturalmente vedendo una fiction che si chiama 'Mike' immaginavamo volesse vedere Mike. Chiaramente tutti quanti avremmo desiderato che fosse lui a raccontare la sua vita. E questo è un compromesso che abbiamo proposto”, racconta Gioè parlando delle conversazioni avute con il regista circa il lavoro sul corpo e la voce per dare vita a un personaggio che si avvicinasse quanto più possibile alla persona.

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Quando va in onda

In onda su Rai Uno il 21 e 22 ottobre in prima serata, “Mike” - dall'autobiografia “La versione di Mike” (Mondadori) scritta dal conduttore con il figlio Nicolò Bongiorno - è una celebrazione di una carriera che ha attraversato oltre cinquant'anni di storia italiana. Il racconto si apre nel 1971 con Bongiorno all'apice del suo successo grazie a Rischiatutto.

Appena tornato da New York per il funerale del padre, dove era nato nel 1924 da una famiglia italo-americana, Mike viene convinto a concedere una lunga intervista televisiva in cui raccontarsi a cuore aperto. Lui che aveva sempre cercato di tenere separata la sfera pubblica da quella privata. L'espediente dell'intervista permette alla serie di andare a ritroso nel tempo e svelare episodi poco conosciuti della vita del presentatore.

Il giovane Mike Bongiorno

Il giovane Mike, interpretato da Elia Nuzzolo (recentemente visto in “Hanno ucciso l'Uomo Ragno” nei panni di Max Pezzali), si alterna a quello che adulto che tutti conoscono grazie ad una serie di flashback che ne raccontano la divisione tra Stati Uniti e Italia, il trauma della seconda guerra mondiale e il faccia a faccia con la morte dalle sembianze dei nazi-fascisti. Fino all'amore, quello per la moglie Daniela Zuccoli interpretata da Valentina Romani. “C'è questo filo invisibile che li tiene legati che fa capire quanto fosse profondo il loro legame e amore. Una cosa che mi ha colpito molto”, racconta l'attrice. Un continuo binomio che ha accompagnato tutta la sua vita, da una parte dell'oceano suo padre e dall'altra sua madre, il conflitto bellico e gli anni della ricostruzione, la popolarità e la solitudine.

Il volto inedito di Mike Bongiorno

Mike” è un ritratto inedito di un uomo di cui pensavamo di conoscere tutto per via della sua immagine pubblica così radicata ma che, come tutte le storie, è fatta di sfumature e ombre. Del papà del Rischiatutto ricordiamo il successo, ma negli anni immediatamente precedenti al telequiz la sua carriera ha subito un'incrinatura raccontata nella miniserie. Un episodio al quale ogni artista può relazionarsi.

“La precarietà noi ce l'abbiamo come insita nella nostra ragione sociale”, commenta Claudio Gioè. “Sono ambiti in cui non c'è mai una linearità di percorso e la serie dimostra il fatto che in tanti momenti della sua carriera Mike ha dovuto lottare per cercare di fare quello che amava fare. Questo ci insegna forse oggi che bisogna conquistarsi le cose e smetterla di pensare che debbano arrivare così facilmente nella vita di ognuno. Per noi interpreti questo lavoro è più simile ad una vocazione in cui la fede verso l'arte drammatica, ci pervade dall'inizio e si spera sempre fino alla fine. Al di là dei momenti lavorativi alti o bassi, avere fiducia in ciò che si ama e lottare per cercare di realizzarlo credo che sia uno dei grandi insegnamenti di Mike e anche di questa fiction”.