Venerdì 10 Gennaio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Il dramma di Lady Gabriella Windsor, le rivelazioni scioccanti della cugina di re Carlo

A febbraio è stato trovato senza vita il marito della nobildonna, Thomas Kingston

Lady Gabriella Windsor

Lady Gabriella Windsor

Di recente Lady Gabriella Windsor, cugina di secondo grado di re Carlo III d’Inghilterra, ha parlato per la prima volta della tragica morte del marito, Thomas Kingston, scomparso lo scorso inverno all’età di 45 anni. Durante l’udienza dei primi di dicembre tenutasi presso il tribunale del Gloucestershire, sono emersi dettagli sull’accaduto. La causa del decesso è stata attribuita a una ferita traumatica alla testa, come riportato nelle carte processuali. Accanto al corpo di Kingston, trovato senza vita nella dependance della casa dei genitori di Thomas nelle Cotswolds, è stata rinvenuta un’arma da fuoco.

La tragedia

Il 25 febbraio scorso, Thomas si trovava dai suoi genitori. Dopo il pranzo, il padre, Martin Kingston, era uscito per una passeggiata con i cani e, al suo ritorno, non aveva più trovato il figlio. La madre aveva cercato Thomas, trovando la dependance chiusa a chiave. Una volta forzata la porta, il padre ha scoperto il corpo privo di vita, con una devastante ferita alla testa.

Effetti collaterali dei farmaci

Secondo quanto dichiarato da Lady Gabriella, il gesto potrebbe essere stato causato dagli effetti collaterali di farmaci che Thomas stava assumendo nelle settimane precedenti. La Windsor, figlia dei principi Michael di Kent, ha descritto il marito come una persona che non aveva mai manifestato pensieri suicidi, aggiungendo che il loro matrimonio era basato su un profondo legame di fiducia. “Non credo che i problemi legati al lavoro lo avrebbero spinto a togliersi la vita. Se avesse avuto difficoltà significative, ne avrebbe parlato”, ha spiegato Lady Gabriella, come riportato dalla rivista ‘Hello!’.

I risultati dell’inchiesta

L’inchiesta ha rivelato che Kingston stava seguendo una terapia per insonnia e ansia. Tra i farmaci prescritti figurava anche un medicinale che poi il defunto aveva interrotto poiché avrebbe peggiorato il suo stato di agitazione. La cura era stata successivamente modificata. L’autopsia ha evidenziato, nel sangue, solo tracce di caffeina e di un farmaco ipnotico-sedativo, usato di solito per trattare l’insonnia. Il padre di Thomas, Martin, ha collegato la tragedia all’inizio della nuova terapia, cominciata appena tre settimane prima, sottolineando che, in particolare, un farmaco antidepressivo, appartenente alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, potrebbe aver influito sulla stabilità mentale del figlio, nonostante la sostanza fosse stata sospesa. “Non può essere una coincidenza”, ha dichiarato.

Sensibilizzazione

Gabriella Windsor, ancora profondamente scossa, ha voluto lanciare un messaggio per chi soffre di problemi di salute mentale e per i famigliari: “È fondamentale che chi assume questi farmaci sia pienamente consapevole dei potenziali effetti collaterali, per prevenire simili tragedie. Se è accaduto a Tom, potrebbe succedere a chiunque”. Per il momento, intanto, prosegue l’inchiesta relativa a questo drammatico caso avvenuto nella royal family britannica, in un’annata già difficile per i Windsor a causa della malattia del sovrano e di quella della principessa Catherine, moglie dell’erede al trono William, quest’ultima fortunatamente in ripresa dopo la conclusione della chemioterapia alla fine dell’estate. Il sovrano, invece, sta continuando a proseguire ogni settimana i trattamenti per contrastare la patologia oncologica che gli è stata diagnosticata mesi fa.