Giovedì 25 Aprile 2024

La voce (vera) di lei è inventata da lui Il nuovo De Carlo vince la sfida

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Un’amicizia fortissima, un legame che è quasi una storia d’amore. Mila e Jack si incontrano ragazzini, si perdono e si ritrovano uniti da un vincolo che sembra soprannaturale. La misteriosa forza del loro legame viene raccontata da Andrea De Carlo nel suo nuovo romanzo, il 22° Io, Jack e Dio (La Nave di Teseo). Poi c’è la spiritualità. Che prima divide e poi unisce. "Mi sono fatto l’idea che siamo pieni di domande sull’origine di tutto, sul destino, sul senso delle cose. Il massimo che possiamo fare è spingere le nostre domande più in là che possiamo, ma nella certezza che risposte certe non ne avremmo mai" spiega lo scrittore figlio di genitori atei, ma per niente "materialista convinto". Anzi: "il libro è stata un’occasione per me di andare a leggere la Bibbia, i Vangeli, scoprire quello che c’è intorno. Inevitabilmente la religione è entrata con molta forza dentro la storia" dice De Carlo che mette in scena uno strano viaggio di Mila, Jack e Dio.

Il romanzo si apre con una tragedia in deltaplano dove perde la vita il rocker Federico ’Brusko’ mentre Mila resta appesa nel vuoto: "Ho sempre pensato che una storia per avere un inizio debba avere una crisi. Lei è sconvolta, le capita non solo di essere quasi vittima ma di essere addirittura accusata". Strutturato come un diario, quello di Mila, il romanzo ci porta nel cuore di una donna. "È come se fosse lei che parla a un interlocutore ma in fondo dialoga tra sé. È una sfida entrare in una voce femminile: basta con la ’solita’ autofiction tanto di moda, in questi due anni ho abbandonato il mio io per diventare lei".

Silvia Gigli

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