Giovedì 25 Aprile 2024

Quando Julia Roberts abbandonò 'Shakespeare in love'. Storia di capricci e insicurezze

L'attrice - allora 24enne - lasciò il set facendo perdere ai produttori sei milioni di dollari. Il racconto di Edward Zwick a Variety

Julia Roberts

Julia Roberts

Più che "Pretty Woman", una ragazza bellissima, e al top della fama. Ma anche - insospettabilmente - capricciosa e tremendamente insicura. Un'inedita Julia Roberts è quella che esce fuori dal racconto ripreso da "Variety" fatto dal produttore Edward Zwick per Air Mail sulla realizzazione di "Shakespeare in Love". Il regista di "Glory" ha sostenuto il film sin dall'inizio, coordinandosi con Marc Norman sulla sceneggiatura originale e convincendo il famoso drammaturgo Tom Stoppard a partecipare alla riscrittura. Già perché se Gwyneth Paltrow ha vinto l'Oscar 1999 come migliore attrice grazie al suo ruolo nella pellicola che venne poi prodotta da Miramax, diretta da John Madden e trionfatrice nella notte dell'Academy Awards anche come miglior film, nel 1991 era stata Julia Roberts - reduce dai trionfi 1990 di "Pretty Woman" - la prima scelta per il ruolo dell'amata di Shakespeare, Viola de Lesseps.

Secondo Zwick, nel '91 la Universal Pictures aveva accettato di finanziare la pellicola con la bellezza di sei milioni di dollari sull'unghia, solo quando Julia Roberts aveva dato il suo ok alla partecipazione al progetto. Come ha scritto Zwick, “la semplice possibilità di far indossare a 'Pretty Woman' un abito con corsetto entusiasmò la Major al punto di convincerla a tirare fuori subito tutti quei soldi. Così lasciai Los Angeles e volai immediatamente a Londra, dove una copia della prima bozza di Stoppard mi aspettava nella mia lussuosa camera d'albergo". A Londra, dallo statunitense Zwick, che allora aveva 39 anni,arrivò anche Julia.

La star avrebbe dovuto fare delle letture del copione insieme agli attori provinati di volta in volta per il ruolo del giovane Bardo, in modo da capire se ci fosse chimica e scattasse la "magia" tra la coppia sul set. Zwick ha detto che Julia in realtà aveva già in mente l'attore che avrebbe voluto come partner, anzi ne era proprio "ossessionata": voleva Daniel Day-Lewis, anche se Day-Lewis aveva già detto a Zwick che era impegnato a girare "Nel nome del padre" (che uscì nel '93) con Jim Sheridan, il regista de "Il mio piede sinistro" che aveva portato a Day-Lewis il suo primo Oscar (1990) da attore protagonista. “È brillante, è bello e intenso. E così divertente!": Zwick ricorda che la Roberts gli parlava così di Daniel.

“Hai visto la sua performance in 'Camera con vista?' Ha fatto anche Shakespeare. Non pensi che sarebbe perfetto?... Posso convincerlo a farlo", diceva la giovane diva - allora la Roberts aveva 24 anni - che chiese anche al suo assistente "di inviare due dozzine di rose a Day-Lewis, insieme a un biglietto che diceva: 'Sii il mio Romeo'". Zwick aggiunge che poi, mentre erano a una cena con Stoppard la sera prima della lettura del copione, la Roberts "ha ricevuto un messaggio ed è balzata in piedi, ha afferrato la borsa, si è scusata in modo confuso per aver dimenticato che aveva preso un impegno per vedere un vecchio amico, e si è affrettata a lasciare i commensali senza dire dove sarebbe andata".

La mattina dopo, Julia non si è presentata alle prove. Raggiunta in albergo da Zwick, Julia ha continuato a rassicurarlo "che Daniel avrebbe fatto il film" e che per questo avrebbe dovuto annullare gli altri casting. Contattato di persona da Zwick, Day-Lewis gli ha però ribadito che non aveva nessuna intenzione di lasciare il set di "Nel nome del padre". E a quel punto la Roberts si è trovata costretta a partecipare al primo provino in programma, quello con Ralph Fiennes (il ruolo definitivo, anni dopo, sarebbe poi toccato proprio al fratello di Fiennes, Joseph).

"Anche se Ralph ha fatto del suo meglio per ispirarla a sfoggiare il famoso sorriso, Julia lo ha riconosciuto a malapena", continua il racconto Zwick. "Non sto dicendo che Julia stesse deliberatamente sabotando i provini, ma fu comunque un disastro. Ho cercato di incrociare lo sguardo di Ralph per scusarmi mentre se ne andava, ma non ce l'ho fatta. Dopo che Ralph se ne fu andato, mi rivolsi a Julia, aspettando la sua reazione. 'Non è divertente' è tutto ciò che disse". "Il resto di quel giorno e tutti i giorni della settimana che seguirono andarono altrettanto male", ha continuato Zwick. “Non ho più le mie liste del cast, ma tra i giovani attori in fila ricordo che c'erano Hugh Grant, Rupert Graves, Colin Firth, Sean Bean, Jeremy Northam. Julia trovava da ridire su tutti loro: uno era rigido, un altro non era romantico, e così via"; dopo due settimane Julia accettò di fare un provino con Paul McGann.

"Quella mattina Julia arrivò truccata, radiosa nel costume d'epoca", racconta Zwick. “Ma una volta che ha iniziato a pronunciare le battute, qualcosa non andava. Non c'era magia. Il problema non era la sceneggiatura. E non era Paul McGann. Era Julia. Dal momento in cui ha iniziato a recitare è stato chiaro che non aveva lavorato sull'accento. Percependo il suo disagio, ho cercato di incoraggiarla, ma lei deve aver intuito il mio imbarazzo, e ho commesso il tragico errore di sottovalutare la sua insicurezza”, continua Zwick. “Era stata lanciata alle altezze vertiginose del top di Hollywood solo da pochissimo, e doveva essere terrorizzata all'idea di fallire. Ma non fui capace di convincerla che ce l'avrebbe fatta anche su quel set londinese. La mattina dopo, quando ho chiamato il suo albergo, mi è stato detto che se n'era andata". Il manager di Julia lo informò che la diva stava tornando negli Stati Uniti lasciando il film. Quando la Universal lo seppe, pur avendoci già investito 6 milioni di dollari, annullò l'intero progetto. "Non ho mai più parlato con Julia", ha detto ora Zwick. “Invece, ho osservato da lontano come il suo lavoro è cresciuto in profondità e qualità. Non le porto rancore. Era una 24enne spaventata. Io non ero molto più grande, cercavo di fare l'adulto mentre guardavo il Globe Theatre che avevamo costruito per il film venire demolito. E con esso i miei sogni di grandezza". Zwick ora ha 70 anni; nel '99 l'Oscar per il miglior film vinto da "Shakespeare in Love" finì tra le sue mani.

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