
Jams, una foto di scena (Ansa/Rai)
Roma, 6 marzo 2019 - Non è la solita fiction con adolescenti confinati in ruoli stereotipati e rassicuranti. Jams parla ai ragazzi, sa intrattenere ed è la prima serie italiana – in dieci episodi – che affronta il tema delle molestie sui minori. Non è solo il racconto di una storia, ma insegna ai ragazzi a decifrare i comportamenti ambigui degli adulti, a non farsi manipolare, a riconoscere i rischi e, soprattutto, a parlare superando la paura e la vergogna.
La fiction andrà in onda da lunedì 11 marzo su Rai Gulp alle 21, è prodotta da Rai Ragazzi e Stand by Me con la consulenza dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù che, con un team di psicologi, ha affiancato le riprese affinché un tema così delicato fosse affrontato al meglio. «È importantissimo parlarne – ribadisce Ruggero Parrotto, direttore generale del Bambino Gesù –. Questo tema è delicato e attuale molto più di quanto si ammetta. Per un ospedale come il nostro, che incontra tante famiglie, questa collaborazione con Rai Ragazzi è stata vissuta come un impegno civico».
La storia segue le vicende di Joy (Sonia Battisti), che nel racconto è vittima di molestie sessuali da un amico di famiglia, con lei anche Alice (Giulia Cragnotti), Max (Andrea Dolcini) e Stefano (Luca Edoardo Varone): quattro amici inseparabili e compagni di prima media che si trovano ad affrontare un problema che mina la loro spensieratezza. Ma che, purtroppo, è molto più frequente di quanto si pensi. A guardare le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità in Europa quasi 18 milioni di bambini sono risultati essere vittime di abuso sessuale, mentre on line ogni sette minuti una pagina web mostra immagini di bambini abusati sessualmente. In Italia, secondo gli ultimi dati disponibili e relativi al 2017, di Telefono Azzurro Onlus il 40% delle vittime di abusi ha meno di 10 anni e uno su tre tace per paura, vergogna o senso di colpa.
Nel 2017 ogni 72 ore si è verificato un abuso sessuale su minore, con una prevalenza di bambine (71,7%). I numeri disegnano un quadro stabile rispetto al 2016 e al 2015, ma si tratta di un fenomeno fortemente sottostimato. C’è chi tace e molti denunciano troppo tempo dopo, anche a 20 o 30 anni dall’accaduto. Le denunce di abuso sessuale o pedofilia alla linea ‘114 Emergenza infanzia’ rappresentano il 7,5% del totale dei casi gestiti. Il 70,4% degli abusi è off line e la maggior parte rientra nella categoria dei toccamenti (21,7%), seguito da penetrazione vaginale (8,6%) e dalla costrizione ad assistere ad atti sessuali (4,4%).