
Anche gli uomini della Scientifica per i rilievi nel luogo dove sono stati trovati i corpi di mamma e figlia di 6 mesi
Roma, 8 giugno 2025 – Roma si sveglia sotto choc dopo il macabro ritrovamento, ieri pomeriggio a Villa Pamphili, dei corpi di una neonata e di una donna, chiusa in un sacco nero. Un giallo pieno di incongruenze, a partire dai tempi: donna e bimba sarebbero morte in momenti diversi, visto che il cadavere della signora era in evidente stato di decomposizione, a differenza del corpicino della piccola. Ma potrebbe anche trattarsi di una differenza di pochi giorni, “tre o quattro", spiegano fonti inquirenti. Il resto lo avrebbe fatto il caldo di questi primi giorni d'estate. L’ipotesi è che i corpi siano di madre e figlia.
Madre (clochard) e figlia romene
I due corpi sono di una donna romena senza fissa dimora di circa 40 anni e di sua figlia, 5 mesi appena. Le identità sarebbero già state accertate grazie alle impronte presenti in banca dati, in attesa della conferma del Dna. Le attenzioni degli inquirenti si concentrano ora su un uomo dell'Est, presumibilmente legato alle due vittime. Una presenza già segnalata da un testimone, che avrebbe visto più volte il terzetto nei pressi dell'area del parco dove è avvenuto il ritrovamento. La Procura ha aperto un fascicolo per duplice omicidio. L'autopsia, prevista per martedì, potrebbe dare le prime risposte. Dai primi rilievi sarebbe emerso che la donna sarebbe morta ore prima della bambina, anche se non ci sono segni evidenti di violenza sul corpo della donna, trovato seminascosto in un sacco nero con un braccio che spuntava fuori, nei pressi dell'inferriata di via Leone XIII. La neonata, invece, è stata trovata circa 200 metri più in là, fra le sterpaglie.
Effettuata l’autopsia, poi l’esame del dna
L'autopsia sulla donna trovata morta sabato a Villa Pamphili, inizialmente prevista per martedì, è stata anticipata ad oggi, e ha dato esito negativo riguardo alla presenza di lesioni sul corpo. Per i risultati delle analisi tossicologiche servirà invece più tempo. Saranno necessari invece approfondimenti istologici su alcune parti del corpo della neonata trovata senza vita ieri. E' quanto emerge al termine dell'autopsia svolta questa sera presso l'Istituto di medicina legale dell'Università Cattolica, diretto dal professor Antonio Oliva. Il pm Antonio Verdi ha disposto anche l’esame del Dna, fondamentale per confermare l’identità delle due vittime.

Si indaga per duplice omicidio
Le attenzioni degli inquirenti si concentrano ora su un uomo dell'Est, presumibilmente legato alle due vittime. Una presenza già segnalata da un testimone, che avrebbe visto più volte il terzetto nei pressi dell'area del parco dove è avvenuto il ritrovamento. La Procura ha aperto un fascicolo per duplice omicidio. L'autopsia, prevista per martedì, potrebbe dare le prime risposte. Dai primi rilievi sarebbe emerso che la donna sarebbe morta ore prima della bambina, anche se non ci sono segni evidenti di violenza sul corpo della donna, trovato seminascosto in un sacco nero con un braccio che spuntava fuori, nei pressi dell'inferriata di via Leone XIII. La neonata, invece, è stata trovata circa 200 metri più in là, fra le sterpaglie.
Al vaglio anche l’ipotesi che l’autore dei delitti possa essere entrato da una parte del muro di Viale Leone XIII rimasto aperto dopo un incidente stradale. Nella serata del 6 giugno, secondo quanto emerso, era in corso una festa di compleanno nel bistrot che si trova lungo il perimetro del parco. “Molti cancelli sono rotti, molti sono scavalcabili, non è impossibile entrare di notte – spiega una dipendente del Bistrot – Purtroppo c'è una vita notturna che non avete idea in Villa Pamphili nonostante il parco dovrebbe essere chiuso. Tantissime volte si sentono delle urla anche alle 20,30-21, e abbiamo dovuto chiamare la polizia”.
Nuovo sopralluogo a villa Pamphili
Stamattina la polizia è tornata a villa Pamphili a caccia di nuovi indizi, elementi che potrebbero essere sfuggiti nel primo sopralluogo e che potrebbero aiutare a dare un nome al killer. Al vaglio le testimonianze dei passanti e le immagini delle telecamere di un’ampia zona, tra i quartieri di Monteverde e Aurelio, che potrebbero aver immortalato lungo il tragitto la persona (o le persone) che hanno deciso di sbarazzarsi della neonata e della donna.
Nessun segno di violenza sui cadaveri
Sui due cadaveri, secondo quanto emerso dai primi rilievi, non ci sarebbero segni di violenza evidenti, riconducibili ad arma da fuoco o coltellate. Il corpicino della piccola era adagiato vicino ad una siepe, non distante dalla Fontana del Giglio, sul lato della villa che affaccia su via Leone XII. Sulla bambina sono stati trovati dei lividi ma, non si può escludere che si tratti di "macchie postatiche perché il sangue si va a localizzare verso il basso" spiegano gli inquirenti.