Venerdì 20 Giugno 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Se un padre perde il suo rampollo. E trova per amico un giovane banker

C’è un vecchio giradischi, liberato dalla polvere, e un 45 giri quasi introvabile. La voce che esce dalle casse è...

C’è un vecchio giradischi, liberato dalla polvere, e un 45 giri quasi introvabile. La voce che esce dalle casse è...

C’è un vecchio giradischi, liberato dalla polvere, e un 45 giri quasi introvabile. La voce che esce dalle casse è...

C’è un vecchio giradischi, liberato dalla polvere, e un 45 giri quasi introvabile. La voce che esce dalle casse è di Mina. La canzone è Che male fa. E quando lei canta "E non capire più tra falso e vero che spazio c’è" si srotola definitivamente (e si dipana) il romanzo di Francesco Casolo Il truffatore. La casa è di Gemma, vedova Cantuzzi, di fronte a lei c’è Fabio Montari. Che cosa li ha portati lì? Il signor Cantuzzi, anche se tutti per una forma di riverenza lo chiamano dottore, è morto da poco. Un ottantenne calvinista nel considerare il lavoro come affermazione personale più che ascesa sociale. Sa di essere ricco, ma non fa risplendere in giro i milioni sul suo conto in banca. Sa di essere rispettato. Ma si porta dietro un grande dolore. Il dolore più grande che può provare un padre: sopravvivere ai propri figli. Il suo figlio maschio, quello che un tempo si definiva rampollo, è morto in un incidente in montagna. Maledetta montagna.

Il miglior amico del dottor Cantuzzi è diventato nell’ultimo tratto della sua vita Fabio Montari. Forse gli ricorda il figlio. Sicuramente fanno breccia i suoi modi gentili. Ma lui è un banker. Sullo sfondo c’è la provincia, ma in questo caso nessuno vuole scappare. Né Cantuzzi che non l’ha fatto in tutta la sua vita, né Fabio che ogni volta che s’avvicina a Milano, sente il desiderio di ritornare dove è nato. Il truffatore è lui che da banker, acquisita la fiducia dei clienti, riesce a far sparire parte della loro ingente liquidità depositata sui conti. È la provincia laboriosa dove il capitale, in termini assoluti e senza aggettivi, conta più del capitale umano. È un romanzo spietato che si muove sul confine tra il Bene e il Male. Un confine labile. È un romanzo di rimorsi, in cui il passato è impossibile da rimuovere. Soprattutto se il passato è intriso di affetti, calore, sentimenti. La voce di Mina e questa sua vecchia canzone racchiude il senso di un libro che indaga la natura umana, anche nei suoi difficili meandri.

Matteo Massi