Giovedì 25 Aprile 2024

Il ragazzo più felice del mondo, l'ambizioso film di Gipi

Dopo la presentazione al Festival di Venezia 2018, il terzo film di Gipi esce nelle sale italiane l'8 novembre: ecco tutto quello che devi sapere

Foto: Fandango

Foto: Fandango

Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, è uno dei nomi più in vista del fumetto italiano e da qualche anno è pure regista e sceneggiatore: ha esordito nel 2011 con 'L'ultimo terrestre', nel 2012 ha diretto il documentario 'Smettere di fumare fumando' e ora si cimenta per la terza volta con il cinema girando e scrivendo l'ambizioso 'Il ragazzo più felice del mondo'. Dopo la presentazione nel corso del Festival di Venezia 2018, il film esce nelle sale cinematografiche italiane giovedì 8 novembre. IL RAGAZZO PIÙ FELICE DEL MONDO, UN FILM AMBIZIOSO Un po' commedia, un po' finto documentario, 'Il ragazzo più felice del mondo' parte da una storia realmente accaduta per deviare verso un ragionamento sul rapporto tra fantasia e autobiografia. Ma anche su cosa significa scegliere di raccontare una storia e sulle scelte morali che stanno a monte di questa decisione, compreso il diritto o meno alla privacy di chi, suo malgrado, diventa l'oggetto della narrazione. Un film molto ambizioso, appunto. IL RAGAZZO PIÙ FELICE DEL MONDO, LA TRAMA Tutto comincia quando Gipi (che interpreta se stesso) scopre che da vent'anni una persona manda lettere cartacee agli autori di fumetti italiani: sono tutte identiche e tutte scritte fingendo di essere un ragazzino di quindici anni che chiede al proprio idolo un autografo e un disegno. Incuriosito da questa vicenda, Gipi decide di realizzare un documentario che racconti chi è questa persona. Mette insieme una troupe scalcinata, composta da amici del tutto impreparati, e si getta nell'impresa. Non tutto andrà come previsto. IL TRAILER IL PARERE DI CHI L'HA VISTO Spulciando le recensioni scritte quando 'Il ragazzo più felice del mondo' venne presentato al Festival di Venezia, emerge che l'elemento forse più notevole è l'onestà di Gipi: il suo prendersi in giro può sembrare furbo, e magari a volte lo è, ma non rovina mai la tenuta del racconto. Certo, le enormi ambizioni del film non sempre vengono raggiunte con l'efficacia auspicata: meglio però una pellicola che punta in alto, raggiungendo solo in parte l'obiettivo, di una che vola basso in modo programmatico, svolgendo il compitino senza infamia e senza lode. Leggi anche: - Il Gladiatore 2, Ridley Scott al lavoro sul sequel - Penny Dreadful, in arrivo lo spin-off politicamente impegnato - Spie sotto copertura, arriva lo 007 pennuto
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