Sabato 27 Aprile 2024

“Gigi la legge“ Locarno premia l’Italia

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di Giovanni Bogani

Al Locarno film festival il Pardo d’oro è andato a Regra 34 della brasiliana Julia Murat, ma il premio speciale della giuria è andato a un film italiano, Gigi la legge di Alessandro Comodin (foto in alto). "Gigi la legge" è un vigile urbano, che vive in un piccolo paese del Veneto dove sembra non succedere niente, ma dove di tanto in tanto accadono cose che sembrano magiche, misteriose, inspiegabili. A metà strada fra commedia e realismo magico, tra commedia e tenerezza – il vigile si innamora della centralinista della polizia municipale, ascoltandola solo alla radio di servizio – Gigi la legge è un film che conquista per la sua delicatezza e la sua poesia. Girato tutto a San Michele Tagliamento, piccola località vicino Venezia, di cui è originario il regista, Gigi la legge prende anche poi i tratti del thriller, ma temperati da atmosfere di "come una volta".

Alessandro Comodin racconta la magia delle piccole cose, i piccoli inganni del quotidiano, la semplicità di un personaggio di provincia. Che ha fatto interpretare al suo stesso zio. "La credibilità per me è fondamentale", dice il regista. "Ho invitato a cena mio zio Gigi e gli ho esposto il progetto: raccontavo, in fondo, la sua storia, con elementi di immaginario. Non potevo pensare il film senza di lui, ma anche quando lui ha accettato, il lavoro è stato lungo e complesso. Ci ho impiegato cinque anni". "Mio zio, Pier Luigi Mecchia, è conosciuto in paese per essere il vigile urbano buono, quello che non mette le multe", dice Comodin: "Ma Pier Luigi è una persona complicata, tenero ma anche duro". Pochi ciak, uno o due per ogni scena. E l’obiettivo più importante: filmare la verità. Una verità che, di fronte alla giuria del festival di Locarno, ha dato i suoi frutti.

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