Lunedì 6 Maggio 2024
CHIARA DI CLEMENTE
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Il coraggio di Federico Salvatore, portò l'omosessualità a Sanremo

Nel 1996 infrange un tabù con ‘Sulla Porta’. Il successo di ‘Azz’, poi le canzoni di denuncia

Federico Salvatore a Sanremo

Federico Salvatore a Sanremo

Napoli, 19 aprile 2023 – Era il 1996. Il dio di Sanremo era Pippo Baudo, la liturgia che si percepiva come immutabile prevedeva ormai da cinque anni consecutivi che a officiare il rito ci fosse solo lui, SuperPippo, affiancato dalle famose vallette, una bruna e una bionda (quel febbraio erano Valeria Mazza e Sabrina Ferilli). Tra le canzoni in gara al Festival, proporne una che affrontasse esplicitamente il tema dell'omosessualità era ancora un tabù, ma Federico Salvatore, conosciuto al grande pubblico come il comico che al Maurizio Costanzo Show cantava ‘Azz..’   – 700mila copie vendute come nulla, due dischi di platino  – lo fece: si presentò sul palco dell'Ariston intonando 'Sulla porta'. 'Mammà son qui / su questa porta dell'ipocrisia / con il mio posto fisso / e una carriera promettente / come un perfetto esempio / della media borghesia / che non può avere / scandalosi sentimenti / oh mamma non capisci / come è falsa la morale / la maschera di fango / bagnata nell'argento / sono un diverso mamma / un omosessuale / e questo tu lo prendi / come un tradimemto. / Sulla porta / io vorrei / che tu sapessi perdonare / una volta / non buttare / sulle mie ferite il sale / come adesso / sulla porta che mi dici / vai per te io sono morta'. Ne ebbe tanto di coraggio Salvatore, morto oggi a Napoli a 63 anni: la fluidità serenamente esibita oggi all'Ariston dai vari Achille Lauro, Maneskin o Rosa Chemical non era roba di quei tempi; su quel palco l'omosessualità era ostracizzata, discriminata fin dal 1961 quando Umberto Bindi – come raccontò egli stesso proprio al Festival '96 – iniziò a essere emarginato poiché poteva di più lo scandalo dell'anello che indossava al dito della bellezza della melodia de ‘Il mio mondo’.

Il successo 

Con tutto, l'impresa festivaliera di Salvatore alla fine passò quasi in sordina, sovrastata dalla presenza come superospite del Bruce Springsteen di ‘The Ghost of Tom Joad’ e dai furori di Elio e le Storie Tese in gara con la ‘Terra dei cachi’ e dalla vittoria – tra non poche polemiche – del duetto di Ron e Tosca ‘Vorrei incontrarti tra cent'anni’. Federico Salvatore con ‘Sulla porta’ alla fine si classificò solo 13°. Ma oggi sono in tanti a ricordarlo.

Era nato a Napoli il 17 settembre del '59, e aveva iniziato a suonare la chitarra da autodidatta a 8 anni. Aveva fatto le sue prime apparizioni in teatro, dove si esibiva riadattando testi divertenti su musica di canzoni famose. La notorietà era arrivata nel 1994, con la vittoria del concorso ‘BravoGrazie’, che gli aprì le porte del ‘Costanzo Show’ e poi quelle, come ospite fisso, del Festivalbar. Nel '96, appunto, Sanremo. La canzone con cui gareggia è inserita nell'album ‘Il mago di Azz’, mentre nel 1997 è il turno di ‘Coiote interrotto’, dove si trova anche un brano dedicato ad uno dei suoi idoli, Totò. Nel 2002 l'uscita dell'album ‘L'osceno del villaggio’ segna un'ulteriore svolta nella sua carriera, e il cantante cabarettista lascia definitivamente il posto al cantautore di denuncia, ad esempio in brani come ‘Se io fossi San Gennaro’, in cui annovera tutto ciò che, secondo lui, ha rovinato la sua Napoli negli ultimi anni, e le cause per così dire ‘endogene’, ovvero le colpe dei napoletani stessi. Del 2004 è l'album ‘Dov'è l'individuo?’, con il quale continua nel solco tracciato dal lavoro precedente.

Dalla satira alla denuncia

Prima di arrivare al melò di denuncia di ‘Sulla porta’, i testi di Federico Salvatore sono perlopiù a sfondo comico-satirico. La sua satira è ambientata soprattutto nel mondo napoletano, di cui il cantante dipinge i risvolti quotidiani. Tra i testi più riusciti ‘Azz’, 'Azz Vacanze' e i suoi vari 'incidenti': 'incidente in Banca', 'incidente al Vomero', 'incidente in Paradiso', 'incidente telefonico', buffi episodi e battibecchi nei quali l'autore contrappone Federico, personaggio ricco e blasonato ma arrogante e snob, a Salvatore, povero popolano, ignorante e un po' rozzo. Nel tempo ha però aggiunto alla sua satira bonaria e scherzosa un tono di denuncia e critica: non solo contro i pregiudizi sull'omosessualità, ma anche sul bene e il male nella mente dell'uomo, sulla crisi della fede, sulla crisi della cultura musicale.

La malattia 

Già nell'ottobre del 2021 Salvatore era stato ricoverato all'Ospedale del Mare, a Napoli: poco prima aveva annunciato l'uscita del suo nuovo disco satirico, 'Azz... 25 anni dopo', comunicando successivamente sui social il rinvio. A dare la notizia della sua scomparsa è stata la moglie Flavia. 'Sono stati i mesi più difficili e dolorosi della nostra storia d`amore. Mesi in cui ho pregato e sperato che lui tornasse a casa da me e dai ragazzi e che tornasse tra le persone che lo amano e che in questi mesi ha pregato e sperato con me. La cosa più complicata è ‘gestire il dolore' ha detto. I funerali saranno celebrati domani, giovedì 20 aprile, alle ore 12.30 nella Basilica di San Ciro a Portici (Napoli).

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