Venerdì 17 Maggio 2024

Balene azzurre, c’è speranza: ecco come gli studiosi sono riusciti a capire che stanno ripopolando l’Oceano

La specie si era ridotta a poche centinaia di esemplari a causa della caccia industriale. La loro peculiarità: sono viaggiatrici globali

Roma, 6 maggio 2024 - Tornano le balenottere azzurre antartiche. Questa almeno è la conclusione dei ricercatori australiani che, riferisce il Guardian Australia, hanno lavorato con un gruppo di scienziati internazionali e hanno consegnato al mondo una speranza: la popolazione si sta riprendendo, dal momento più buio, 239 esemplari sugli iniziali 239mila.

Balenottere azzurre antartiche, studio internazionale riaccende la speranza su un ripopolamento
Balenottere azzurre antartiche, studio internazionale riaccende la speranza su un ripopolamento

Balenottere azzurre, come sappiamo il numero

Ma come sono riusciti gli studiosi a stimare la presenza delle balenottere? Ascoltando il loro canto, per due decenni. Seguendo quei richiami affascinanti, i ricercatori hanno riscontrato che i cetacei frequentano l’Oceano Meridionale con crescente regolarità. Gli scienziati hanno percorso quasi 150 mila km attraverso l’Oceano Meridionale per registrare le presenze di balene attorno all’Antartide. L’analisi di migliaia di ore di registrazioni, raccolte con microfoni subacquei e dispositivi di ascolto sottomarino, suggeriscono che i numeri di balene sono stabili o in aumento, ha detto al Guardian il ricercatore dell’Australian Antarctic Division, Brian Miller.

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Perché le balenottere erano a rischio estinzione

Secoli di caccia alle balene industriale hanno lasciato in vita solo poche centinaia di balenottere azzurre antartiche, rendendo quasi impossibile trovarle in natura.

Le balenottere azzurre trascorrono metà dell’anno in acque antartiche ma sono viaggiatrici globali: si dirigono a nord verso Australia, Sudafrica, Sudamerica e anche fino all’equatore. La loro distribuzione ha portato scienziati di diversi paesi a partecipare al progetto, che Miller spera segni un passo avanti per gli sforzi di conservazione dell’International Whaling Commission.

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