Giovedì 25 Aprile 2024

Fallimenti e rinascite: è la vita di Affleck

Casey al Lido con “Dreamin’ Wild“, sulla storia vera di musicisti ignoti da giovani ma riscoperti da adulti

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Fruitland, nello stato di Washington, ha 791 abitanti. È un nulla in mezzo alla campagna più campagna, erba e alberi, e niente più. Lì è ambientato Dreamin’ Wild, presentato ieri a Venezia Fuori Concorso, e diretto dal regista indipendente Bill Pohlad, già produttore o coproduttore di film importanti, da Brokeback Mountain a Into the Wild.

Interpretato da Casey Affleck – fratello di Ben, premio Oscar nel 2017 per Manchester by the Sea, poi un po’ sparito dai radar anche in seguito ad accuse di molestie – Dreamin’ Wild è un film sulle seconde possibilità, sul sogno della musica, sul tempo che passa. Racconta di due fratelli, due adolescenti che, come tanti, amano la musica. Uno dei due scrive canzoni, in qualche modo sognano di diventare famosi. Trent’anni dopo, le loro vite hanno passato il giro di boa e sono a bagno nella mediocrità. Ma qualcuno scopre il disco che incisero quando avevano diciott’anni, e la loro musica anche un po’ easy e sempliciotta diventa virale. Spunta un giornalista del New York Times che li intervista, il ritorno sulle scene sembra cosa fatta.

È una storia vera. "Una storia sul fallimento e sulla rinascita, su come la vita si mangi la giovinezza. Una storia sui sensi di colpa, e sulle seconde possibilità", dice il regista Bill Pohlad: "È la storia vera di Donnie e Joe Emerson, che nel ’79 fecero un disco che non ebbe nessun successo, ma fu riscoperto nel 2008. Quando mi fu proposto di fare il film, dissi no. Mi sembrava una storia già raccontata, come Searching for Sugarman. Poi ho conosciuto la vera famiglia, e me ne sono innamorato".

"Ho incontrato il vero Donnie", dice Casey Affleck, "e ho sentito come miei i suoi alti e bassi, il suo senso di colpa verso la famiglia che aveva avuto fiducia in lui. E ho calato nel personaggio la mia esperienza personale". Anche Beau Bridges, che interpreta il padre di Donnie, ha incontrato il vero Don Sr.: "Il padre di Donnie nella realtà ha novantun anni e ancora guida i camion pieni di legname. Stare con lui mi ha insegnato molto". Fra finzione e realtà, anche lo studio di registrazione che si vede nel film è proprio quello vero, costruito in mezzo al bosco dal padre di Donnie, impegnandosi tutto il resto della fattoria, per far costruire quella "capanna dei giochi" per i due ragazzi adolescenti che volevano fare musica. "Il tema del film è il senso di colpa di Donnie, e le sue incertezze – dice Affleck –. Che cosa succede se la gente riscopre le canzoni che facevi a diciott’anni, e le vuole sentire, mentre tu adesso ne hai cinquanta e non sei più la stessa persona?". Nel cast del film (e nel canto), brilla Zooey Deschanel.

Giovanni Bogani

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