Le emissioni globali di gas serra sono diminuite durante i lockdown primaverili per contenere la prima ondata di Coronavirus, ma i miglioramenti stanno già andando in fumo. Continuando così, i livelli di inquinamento supereranno i livelli pre-Covid e raggiungeranno un nuovo picco storico. A lanciare l’allarme è stata l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie), che ha evidenziato un preoccupante incremento delle emissioni inquinanti nella seconda metà del 2020.
L’inquinamento cresce a ritmi preoccupanti
Tra marzo e aprile 2020, quando il Covid ha iniziato a mordere in quasi ogni area del mondo, si è verificato il crollo più consistente della produzione di anidride carbonica dalla fine della seconda guerra mondiale. Tra restrizioni di movimento e aziende non essenziali in stand-by, infatti, la Terra per qualche mese ha respirato. Tuttavia, dall’estate 2020 le nostre vite sono tornate a una condizione di semi-normalità e l’inquinamento ha ripreso a salire a un ritmo maggiore rispetto a quello pre-Covid. Per fare un esempio, nel dicembre 2020 le emissioni globali di carbonio erano superiori del 2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
La differenza tra i due semestri del 2020
In generale, il trend delle emissioni di gas serra è tornato a salire nella seconda metà del 2020, vanificando i miglioramenti fatti nella prima metà dell’anno. Non ci vorrà molto, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, a raggiungere e superare i livelli pre-pandemia. In Unione Europea, nell’aprile del 2020, le emissioni sono scese del 22% rispetto all’aprile 2019, mentre a dicembre erano più basse solo del 5% rispetto allo stesso periodo riferito all’anno precedente. Situazione ancora peggiore in Cina (l’unica economia dei paesi sviluppati a crescere nel 2020), dove a dicembre 2020 le emissioni sono addirittura aumentate (+7%) rispetto a dicembre 2019.
Miglioramenti andati in fumo
Questa situazione, secondo l’Aie, testimonia che i governi non hanno incluso a dovere le politiche per incrementare la produzione di energia green all’interno dei loro piani di ripresa dell’economia dopo le prime chiusure dovute al Covid: “Stiamo mettendo a rischio l'opportunità storica di rendere il 2019 l’anno del picco massimo delle emissioni globali. Se nei prossimi mesi i paesi non dovessero mettere in atto le giuste politiche per l'energia pulita, potremmo tornare rapidamente indietro. Ciò è in netto contrasto con gli ambiziosi impegni presi da diversi governi”, ha spiegato il dottor Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia.
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