Mercoledì 24 Aprile 2024

Dall’ictus ai dipinti, parla l’arte di Clara Woods

Ha 12 anni la bambina che si esprime con colori e pennello. La madre Betina: "Sarà un vegetale, mi dicevano". Invece è alla sua quarta mostra

Clara Woods mentre dipinge uno dei suoi quadri

Clara Woods mentre dipinge uno dei suoi quadri

Firenze, 5 agosto 2018  - Il rosso. E poi il giallo, il verde foglia e un tocco di arancione. Ci sono tutti i colori dell’arcobaleno nei quadri di Clara Woods, artista fiorentina di soli dodici anni, ma da oltre 14mila follower solo su Instagram. Con una particolarità: «Quando era ancora nella mia pancia, Clara ha avuto un ictus – racconta mamma Betina, arrivata in Italia dal Brasile – . L’abbiamo saputo solo dopo, rendendoci conto che lo sviluppo della nostra bellissima bambina non era lo stesso degli altri».  «A sette, otto mesi – racconta – non gattonava come i suoi coetanei, reagiva poco, così l’abbiamo fatta visitare. Quando i medici si sono accorti della situazione, ci hanno detto che quello che le era successo durante la gestazione era gravissimo, che Clara sarebbe stata un vegetale, non avrebbe camminato, corso. Insomma che non avrebbe potuto avere una vita normale».

Invece? « Non è andata così. A un anno ha iniziato la riabilitazione e, in poco tempo, ha fatto passi da gigante. Clara non parla, non legge e non scrive, è vero. Ma a tre anni ha cominciato a camminare e a dipingere con la mano sinistra, nella destra la mobilità è limitata. Fin da piccolissima comunica solo attraverso la pittura, anche se si fa capire. Comprende tre lingue: l’italiano, il portoghese (che parlo io) e l’inglese, lingua del suo papà».

Cosa vi dice attraverso i suoi dipinti? «Tutto. Nella pittura ha scoperto un altro modo per esprimere le sue emozioni, una maniera diversa ma efficacissima per interagire con il resto del mondo». 

Tanto che è arrivata alla quarta mostra. «Esattamente (ride, ndr). La prossima verrà inaugurata sabato prossimo a Pratovecchio Stia, in provincia di Arezzo e in autunno è già stata invitata, con noi naturalmente, a esporre a Miami».

Merito dei social media? «Effettivamente quando abbiamo aperto i suoi profili, non mi sarei mai immaginata un simile interessamento da parte delle persone: gente comune, ma anche artisti, collezionisti». 

Cosa vogliono? «Attraverso noi genitori, le vogliono fare i complimenti per la sua forza e il suo grande ottimismo, molti ragazzi con disabilità la prendono come modello di riferimento e in tanti vogliono un suo quadro».

Giovanissima e già lanciata sul mercato dell’arte? «Sì, con nostra grande meraviglia e soddisfazione. Tanto che, abbiamo chiesto al giudice di poterle aprire la partita Iva, penso sia la prima bambina di 12 anni ad averla (sorride di nuovo mamma Betina). Sull’onda di questo successo è nato anche il negozio online (www.clarawoods.art), dove i suoi quadri sono quotati dai 50 ai 300 euro, a seconda della dimensione. Proprio in queste ore, è arrivata la notizia che tre opere di Clara saranno esposte alla fiera ‘Art Mache’ a Kobe, in Giappone, dal 28 al 30 settembre. Lei sarà presente, su invito del maestro Katsu Ishida».

Emozionata? «Clara è un vulcano, adora viaggiare ed è già su di giri per la mostra in Toscana, figuriamoci quella in Giappone. Anche se il suo sogno restano gli Stati Uniti»

Come mai? «Tutto è cominciato con un libro per bambini su Frida Kahlo, diventata la sua artista preferita. Quando ha visto che aveva esposto a New York ha ‘detto’ (a modo suo): ‘Bene, quello è il mio obiettivo. Una mostra’. È andata dal suo amico, che gestisce una pasticceria, e da lì è partita la sua prima personale». 

Un'esplosione di colori vivaci che si uniscono per rappresentare quello che le sta più a cuore: la mamma, il fratellino Davi, 6 anni, papà Carlo, la sua casa, il gatto, il pesce rosso... ma anche Frida Kahlo, la sua artista del cuore. Clara Woods, di Calenzano, provincia di Firenze, a 12 anni è già una piccola artista con ben quattro mostre al suo attivo e due in programma all’estero. Malgrado la sua disabilità, è una bambina bellissima, dai lunghi capelli biondi: «Ogni volta che i medici la vedono, si stupiscono – confida mamma Betina –. Stando agli esiti della sua patologia, dovrebbe avere un aspetto diverso, con i lineamenti del viso contratti. Invece il suo sorriso è una gioia».

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