Mercoledì 24 Aprile 2024

Oscar 2023, tutti i problemi del caso Andrea Riseborough

L'attrice ha conquistato a sorpresa una nomination e l'Academy l'ha messa sotto indagine: ora parlano alcuni membri e condannano la persecuzione della collega

Andrea Riseborough

Andrea Riseborough

Tra le sorprese delle nomination agli Oscar 2023, la più eclatante è stata quella di Andrea Riseborough, candidata come attrice protagonista grazie al film indipendente 'To Leslie'. Un fulmine a ciel sereno che è immediatamente diventato il centro di polemiche e dibattiti. L'Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha annunciato un'indagine per verificare che nessuna campagna promozionale abbia violato le regole: per quanto non dichiarato esplicitamente, è chiaro che l'oggetto del contendere sia proprio Andrea Riseborough, colpevole di avere inceppato un meccanismo sul quale molti hanno prosperato, in barba alle regole. Tanto che ora alcuni membri dell'Academy si stanno schierando dalla parte dell'attrice: il magazine Variety ha raccolto alcuni dei loro pareri, in forma anonima. Leggi anche: Tutte le nomination degli Oscar 2023: in testa c'è 'Everything Everywhere All at Once'

Oscar 2023, regole e cavilli

Partiamo dall'inizio, per fare chiarezza. Il regolamento dell'Academy dice che, salvo alcune eccezioni, le cinquine delle nomination sono decise da pari grado. Cioè i registi votano i registi, gli sceneggiatori si esprimono sui colleghi e, appunto, attori e attrici stabiliscono le candidature relative al loro campo. L'Oscar sarà poi votato da tutti i membri, ma la scrematura iniziale è, appunto, responsabilità di gente che fa il medesimo lavoro. Qui sorge un primo problema: ogni anno escono centinaia di film ed è impossibile che i votanti dell'Academy li abbiano visti tutti. Da qui l'importanza delle campagne promozionali, quelle cioè che attirano l'attenzione su determinate pellicole e cercano di premiarle a suon di nomination. Si tratta di operazioni onerose, che costano decine di migliaia di dollari e che sono regolamentate dall'Academy: alcune cose si possono fare, altre no. In linea di massima, però, servono parecchi soldi: chi li investe desidera un ritorno in termini di visibilità e candidature, due cose che a loro volta generano denaro. Inoltre, come spesso accade in questi casi, le regole possono essere violate, con il tacito consenso del sistema. Basta non esagerare.

La nomination di Andrea Riseborough

E veniamo a 'To Leslie', il film che è valso ad Andrea Riseborough la candidatura come migliore attrice protagonista. Racconta la storia di una una madre single che sperpera i soldi vinti alla lotteria e torna a vivere nella povertà, alle prese con il proprio alcolismo. 'To Leslie' è un film indipendente, costato meno di un milione di dollari, ed è il primo lungometraggio di Michael Morris, che fino quel momento aveva diretto episodi di serie TV. 'To Leslie' non avrebbe mai avuto il denaro a disposizione per la promozione in vista degli Oscar 2023. Non ha guadagnato abbastanza, nonostante sia stato recensito con toni entusiasti. La candidatura di Andrea Riseborough è arrivata in seguito a un esteso sostegno da parte delle colleghe, avvenuto attraverso i social. Hanno parlato di lei Cate Blanchett, Gwyneth Paltrow, Demi Moore, Kate Winslet, Jennifer Aniston, Jane Fonda, Amy Adams, Charlize Theron, Mia Farrow, Courteney Cox e via elencando. Le regole dell'Academy non vietano che chi ha apprezzato un'interpretazione lo dica pubblicamente. È però vero che nel caso di 'To Leslie' questi apprezzamenti sono stati senza precedenti, in termini di diffusione, e che si siano basati su conoscenze dirette. Ci sono margini per un'esclusione di Riseborough dalla cinquina delle nomination? Forse sì, forse no: dovrà pronunciarsi il consiglio d'amministrazione dell'Academy.

Il parere dei membri dell'Academy

Di fronte a tutto questo, il magazine Variety ha chiesto ad alcuni membri dell'Academy di commentare ciò che sta accadendo, garantendo loro l'anonimato. Ne sono venute fuori delle belle. Qui di seguito le testimonianze più interessanti. Una persona che appartiene al mondo dei documentari ha detto: "Conosco un sacco di gente che ha forzato le regole per anni senza che l'Academy dicesse niente. La mia impressione è che il team di Andrea abbia ottenuto un risultato che ha infastidito molti, perché sappiamo bene quanti soldi vengono spesi per tentare di aggiudicarsi un Oscar. Sono riusciti ad agguantare una candidatura senza mettere trenta cartelloni su Sunset Boulevard, senza un'installazione su Hollywood Boulevard e via dicendo". Una attrice/attore, ha commentato: "Ho visto 'To Leslie' e ho pensato che l'interpretazione di Andrea fosse eccezionale. Non so se abbia violato delle regola. Onestamente, penso che l'indagine dell'Academy sia il tentativo di capire come mai una donna, protagonista di un film di cui si è parlato pochissimo, abbia ricevuto una nomination in base esclusivamente alla sua performance. Avete presente quanti miei colleghi e colleghe conquistano una candidatura grazie a film così così? Moltissimi. Se Andrea fosse squalificata, sarebbe un affronto alla libertà degli attori di scegliere chi premiare".

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