Giovedì 25 Aprile 2024

Johnny Depp a Cannes: "Macché ritorno, non sono mai andato via"

Standing ovation di 7 minuti per il divo, commosso fino alle lacrime. "Bandito da Hollywood? Io di Hollywood non ho bisogno"

Cannes, la regista Maiwenn (a destra). Al centro Johnny Depp, accanto l'attrice tedesca Pauline Pollmann (Ansa)

Cannes, la regista Maiwenn (a destra). Al centro Johnny Depp, accanto l'attrice tedesca Pauline Pollmann (Ansa)

Cannes, 17 maggio 2023 – “Ritorno? Sento dire spesso questa parola, quando si parla di me: comeback, ritorno. Ma io sono sempre rimasto allo stesso posto. Forse le persone avevano paura di chiamarmi, non trovavano più il mio numero di telefono… Ma io c’ero. La parola ritorno mi sembra un po’ esagerata”. Però, come altro chiamarlo? Johnny Depp è in uno dei festival più importanti del mondo, dopo le battaglie legali con la ex moglie Amber Heard che nel 2016 l’ha accusato di violenze fisiche e che è costato al divo (anche) l’allontanamento da kolossal come Animali fantastici e Pirati dei Caraibi. Nel processo in Gran Bretagna del 2020 ha vinto lei (Depp perse la causa per diffamazione contro The Sun che lo aveva definito un "picchiatore di moglie"); in quello del 2022 negli Stati Uniti ha vinto lui (per la sentenza le accuse di Heard degli abusi di Johnny erano false). La battaglia legale è stata combattuta sotto i riflettori, senza risparmiare colpi bassi, rivelazioni ai limiti dello squallore.

E ora è la prima volta che Johnny Depp si ripresenta in pubblico da star. È il protagonista di Jeanne du Barry di Maïwenn, il film di apertura di Cannes, stasera applaudito per sette minuti (e in quel momento lui si è commosso, fino alle lacrime). “Mamma mia che applauso, che energia. È un’energia che ho sentito a lungo”, dice Johnny Depp il giorno dopo. Arriva all’incontro con la stampa di ieri in ritardo di mezz’ora. È lento a parlare, come se pensasse a lungo le risposte: o come se avesse la lingua ancora impastata, magari il party dopo il film, o magari una notte difficile. Anche le star possono avere paura. Paura di quello che – anche se non lo chiami “ritorno” – è un momento importante e delicato. “No, non mi sento boicottato da Hollywood. Perché a Hollywood non ci penso, non ne ho bisogno, io, di Hollywood”, dice lui che ora è al lavoro per dirigere un film che racconterà la storia di Modigliani (set in Ungheria, nel cast Scamarcio e Al Pacino).

“Certo, se ti chiedono di lasciare un film nel quale tu sei parte integrante, c’è qualcosa di strano. Ma non mi importa. Sapete? Viviamo in un’epoca strana. Tutti dicono che vogliono essere se stessi, tutti. Ma nessuno in realtà può esserlo davvero. Io sono me stesso, e cerco di essere dall’altra parte del conformismo”. Si parla anche delle contestazioni che sono arrivate, del #CannesYouNot, che attacca il festival reo di invitare personaggi non limpidi. E Depp, sempre con la voce lenta e l’aria di essersi svegliato da poco, reagisce. Forte e chiaro. “Negli ultimi cinque anni avete letto molte cose su di me. E che cosa avete letto? Finzione, scritta in modo fantasioso e orribile. Io sono qui non per parlare di me, sono qui per parlare del film: ma se me lo chiedete, rispondo. Riguardo alla gente che non voleva che io venissi a Cannes, magari un giorno ci saranno 39 persone che non vorrebbero permettermi di andare al McDonald’s, e sarebbero furiose se mangio un Big Mac. Che cosa importa loro? Che cosa vogliono? Sono persone che scrivono, dai loro computer o dai loro telefoni, in modo anonimo, protette. Penso che dovrebbero riflettere un po’ di più, prima di scrivere o attaccare gli altri”.

Poi, certo, si parla del film, in cui interpreta il re francese Luigi XV. La regista dice: “Johnny ama la Francia, conosce la pittura, la musica francesi. Ha imparato la lingua in modo straordinario. Non potevo chiedere di meglio”. Lui cerca di farsi timido, e dice: “In realtà le ho chiesto: ma non è meglio un attore francese? Poi ce l’ho messa tutta: è stato come passare fra le gocce di pioggia, ma ce l’ho fatta”. Et voilà, il ritorno è servito.

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