Giovedì 25 Aprile 2024

Festival di Cannes 2023, tre film italiani in concorso: trame, registi e chance

Dopo la delusione degli Oscar, l’Italia prova a conquistare la Palma d’Oro con tre artisti d’eccezione: Moretti, Bellocchio e la pluripremiata Rohrwacher. Le schede dei film

Nanni Moretti sul set di 'Il Sol dell'Avvenire'

Nanni Moretti sul set di 'Il Sol dell'Avvenire'

Cannes, 13 aprile 2023 – Tre film italiani in gara alla 76esima edizione del Festival di Cannes, in gara per vincere l’ambita Palma d’oro. Nanni Moretti (Il Sol dell’Avvenire), Marco Bellocchio (Rapito) e Alice Rohrwacher (La chimera) sono i registi che rappresenteranno l’Italia all’importante kermesse cinematografica, che quest’anno vede 19 titoli in gara provenienti da 12 Paesi diversi. Non accadeva dal 2015 di avere tre film italiani in gara a Cannes e quest’anno la partita per il podio è tutta da giocare, visto l’altissimo livello dei registi in concorso. In un anno iniziato sottotono per il cinema italiano, la passerella della Croisette potrebbe essere l’occasione del riscatto. Il candidato più forte? Nanni Moretti per la cifra stilistica e il tema esplorato dal suo film, ma a dargli del filo da torcere sarà la freschezza narrativa di Alice Rohrwacher, anche lei molto amata dai francesi.

"Un'edizione eccezionale che vede partecipare, per la seconda volta negli ultimi vent’anni, tre film italiani nel Concorso principale e per la prima volta tre film co-prodotti da Rai Cinema. È un'affermazione importante per tutto il cinema italiano”, è il commento di Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, dopo l’annuncio dato oggi in conferenza stampa. “Ci complimentiamo – continua – con i produttori e i registi: tre diverse generazioni di autori molto cari al Festival di Cannes e al pubblico internazionale. Siamo onorati di accompagnare tre personalità con idee e visioni di cinema molto diverse tra loro, ognuna delle quali rappresenta un punto di riferimento nella storia del cinema e della cultura italiana. Con tutti loro condividiamo una storia lunga, costellata di successi e soddisfazioni ed ora parteciperemo con emozione alla gara che li metterà a confronto con i massimi esponenti del cinema mondiale".

‘La chimera’ di Alice Rohrwacher

Dopo la delusione della notte degli Oscar, la stella nascente del cinema italiano Alice Rohrwacher – rimasta a bocca asciutta con il lungometraggio ‘Le Pupille’ – potrebbe riscattarsi a Cannes con il film ‘La chimera’. Anche la regista Rohrwacher è una beniamina di Cannes e torna in concorso sulla Croisette dopo 'Lazzaro Felice' (Migliore Sceneggiatura nel 2018) e 'Le Meraviglie' (Gran Prix della Giuria nel 2014). Stavolta, porta un film ambientato negli anni '80 nel mondo clandestino dei tombaroli e racconta di un giovane archeologo inglese (Josh O'Connor) coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici. Completano il cast Isabella Rossellini, Carol Duarte, Alba Rohrwacher e Vincenzo Nemolato. "Sono così felice e onorata di tornare in selezione ufficiale a Cannes dopo 5 anni – è il commento a caldo di Alice Rohrwacher – un Festival che mi ha visto crescere e che mi ha dato la libertà di continuare a cercare e a sperimentare. Ringrazio Thierry Fre'maux e il Comitato di selezione per la fiducia, e tutte le persone che mi hanno accompagnata nel lungo viaggio de La Chimera”. Non è ancora certa la data di uscita del film.

‘Il Sol dell’Avvenire’ di Nanni Moretti

Ultimo vincitore italiano a Cannes nel 2001 con 'La stanza del figlio', Nanni Moretti sarà in concorso con il film ‘Il sol dell’Avvenire’. Per il regista romano, Cannes rappresenta una seconda casa: è amatissimo dai francesi, premiatissimo e considerato un maestro indiscusso. Quando portò in concorso Aprile, un film non del tutto riuscito, Roberto Benigni che invece era in gara col suo capolavoro 'La vita è bella' disse: "Essere a Cannes con Nanni Moretti è come andare in Russia con Bertinotti", alludendo al legame forte del regista con Cannes, analogo a quello del leader comunista e l'ex Unione Sovietica. Sul film diretto e interpretato da Moretti regna il più stretto riserbo. Arriverà nelle sale italiane il prossimo 20 aprile. Accanto a Moretti, nel cast ci sono Margherita Buy, Silvio Orlando, Barbora Bobuolva, Mathieu Amalric, Jerzy Sthur, Zsolt Anger, Teco Celio e Valentina Romani. Finora è stato reso noto solo il trailer, da cui si capisce che il film racconta la storia di un regista, Giovanni (Nanni Moretti), che insieme alla moglie Margherita Buy e forse a un socio francese prepara un film in cui lavora come attore Silvio Orlando, che nel trailer dice: "Ho sempre sognato fare un personaggio che alla fine si impicca".

La trama. Il regista Giovanni propone il suo film a a Netflix, che invece sarà bocciato perché "la sua sceneggiatura è uno 'slow burner' che non esplode". Forse stavolta la politica non sarà al centro del film: un indizio arriva da una battuta dell'attrice interpretata da Barbora Bobulva, che mentre il regista le spiega come interpretare una scena in cui si parla di politica, risponde: “Ma chi se ne frega della politica, questo è un film d'amore!". Ma sarà un film che si interroga sulla realtà del cinema. Il nemico contro cui si batterà Giovanni saranno le nuove piattaforme che mirano a globalizzare i format, la cultura e il gusto delle persone. Un bel tema che piacerà certamente anche al Festival di Cannes.

‘Rapito’ di Marco Bellocchio

Bellocchio sarà in gara con 'Rapito', film che uscirà in sala il 25 maggio. La trama è incentrata sulla storia di Edgardo Mortara, il bambino ebreo che nel 1858 fu strappato alla sua famiglia di origine per essere allevato da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX, suscitando un caso internazionale. Nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara. Per ordine del cardinale, sono andati a prendere Edgardo, il loro figlio di sette anni. Secondo le dichiarazioni di una domestica, il bambino – ritenuto in punto di morte a sei mesi – era stato segretamente battezzato. La legge papale è inappellabile: deve ricevere un'educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio. Sostenuta dall'opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica. Ma il Papa non accetta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.

Nel cast, Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala, Leonardo Maltese. Ci sono anche Filippo Timi e Fabrizio Gifuni, completano il cast Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi.

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