Mercoledì 24 Aprile 2024

C’era una volta la critica: l’ultimo Tarantino

Quentin al lavoro per un film sulla (controversa) studiosa di cinema Pauline Kean. La sua decima opera, probabilmente il suo addio al cinema

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Quentin Tarantino sta lavorando a quello che, secondo le voci, dovrebbe essere il suo ultimo film, The Movie Critic (riprese al via in autunno, secondo The Hollywood Reporter), e tutto fa pensare che sarà dedicato a Pauline Kael. Nata in California nel 1919 e morta nel 2001, Kael è stata un’esponente della cosiddetta “critica sociologica” del cinema. Durante gli anni in cui ha scritto per The New Yorker, tra il 1968 e il 1991, la sua opinione – spesso controversa: anteponeva orgogliosamente l’aspetto commerciale delle opere a quello artistico –, poteva scatenare feroci dibattiti circa registi o film anche considerati intoccabili. Celebre è il caso dell’attribuzione della sceneggiatura di Quarto potere. Nel 1971, nel saggio intitolato Raising Kane, Kael scrisse: "Il solo Oscar che Welles abbia mai vinto è per un lavoro che non ha fatto", riaccendendo il conflitto di paternità della sceneggiatura tra Orson e Herman J. Mankiewicz e prendendo la parte di quest’ultimo – da qui, quasi cinquant’anni dopo, è nato Mank (2020), di David Fincher.

Ma l’influenza di Pauline Kael andava al di là degli articoli e dei saggi. Per fare un esempio, lo sceneggiatore Paul Schrader ha raccontato come sia riuscito a entrare nella prestigiosa UCLA School of Theater, Film and Television grazie a una lettera di raccomandazione della critica: senza questo intervento, forse, film come Taxi Driver o Toro scatenato non sarebbero mai esistiti.

La sceneggiatura scritta da Tarantino si baserebbe sul periodo in cui Pauline Kael ha lavorato come consulente per la casa di produzione Paramount, sul finire appunto degli anni ’70. A produrre il film potrebbe essere la Sony, con la quale il regista 59enne ha già lavorato per C’era una volta a Hollywood, doppio Oscar 2019 per scenografia e attore non protagonista (Brad Pitt). Con The Movie Critic, i film targati Tarantino salirebbero a quota 10: il regista ha da tempo reso nota la sua volontà di fermarsi con il cinema una volta raggiunto questo numero. A Playboy, nel 2012, ha spiegò: "I registi non migliorano con l’età. Di solito, i loro lavori peggiori sono gli ultimi 4 della carriera. Per me conta solo la mia filmografia e un film sbagliato ne rovina tre fatti bene". Il film su Pauline Kael, quindi, dovrebbe essere l’ultimo.

Il ritiro di Tarantino sarebbe coerente con le critiche ha fatto alla strada intrapresa dall’industria cinematografica dall’avvento dell’epoca Marvel. Anche per questo, forse, il regista due volte premio Oscar (sceneggiatura originale di Pulp Fiction e Django Unchained) ha iniziato a prendere nuove strade e inseguire nuove passioni, come quelle per il teatro e per la scrittura di libri: proprio il 21 marzo esce in Italia il suo secondo libro, edito da La nave di Teseo, Cinema Speculation (in cui peraltro non mancano riflessioni sulla Keal), che Quentin presenterà a Brescia e Milano il 6 e 7 aprile. Entro quest’anno, inoltre, dovrebbe uscire su una piattaforma streaming la sua prima serie tv (otto episodi) annunciata a fine 2022, di cui però non si conosce ancora la trama.

Elettra Bernacchini

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