Venerdì 26 Aprile 2024

Arte e vita di Emma: "La maternità è un dono"

Esce oggi il docufilm sulla cantante. I successi, la perdita del padre, la malattia e la rinascita: "Potrei ancora diventare mamma"

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di Andrea Spinelli

"Adesso la verità la dico io, così chi scrive sciocchezze sui social capisce quanta sofferenza ho dovuto accettare per potergli sorridere". Parola di Emma Marrone. Anche se nel docufilm Sbagliata ascendente Leone, da oggi su Prime Video, l’eroina di Amami esprime il concetto usando termini un filino meno edulcorati.

Il pensiero su cui poggia questo sguardo retrospettivo realizzato con il supporto del duo registico Bendo (Lorenzo Silvestri e Andrea Santaterra) è forte e chiaro. Per lei la vita rimane una cascata di coriandoli d’oro. Quella che l’ha travolta dodici anni fa nello studio di Amici al momento della proclamazione e che ha continuato a luccicarle attorno nei momenti difficili di un cammino segnato dal carcinoma all’utero che l’ha colpita prima ancora di diventare Emma.

"La mia è una vita di sliding doors – dice nel film – Il giorno che m’è arrivata la chiamata da Roma lì per lì ho pensato che fosse l’ambulatorio e invece era la segreteria di Amici. Mamma m’aveva iscritta a mia insaputa. Così, dovendo scegliere tra il provino e visita di controllo, ho scelto il provino… E il resto è storia".

Il titolo del film è ironico...

"Ovviamente sono convinta di non essere sbagliata, ma molte persone come me si sentono sbagliate perché magari qualcuno s’impegna a farcele sentire. Quindi è una rivincita di tutti quelli che non si sentono al posto giusto al momento giusto, ma magari riescono poi, come me, a cavalcare l’onda. È bello essere imperfetti, sbagliati, perché è questo a renderci unici. Un po’ come me, che sono un controsenso vivente".

Perché un film?

"Quando una persona la conosci meglio, il tuo metro di giudizio cambia inevitabilmente, perché hai molte più nozioni per valutarla. Non ho censurato niente. Avevo iniziato a lavorare all’album, poi ho perso mio padre e ho fermato tutto per stare vicina alla mia famiglia. In questi mesi di ritorno alla vita mi si è aperta una vena artistica enorme e ho scritto tanto. Così spero di tornare presto sulla scena musicale, ma non chiedetemi quando".

Sbagliata ascendente Leone è dedicato papà Rosario che nel film le canta La casa in riva al mare di Dalla e la raggiunge sul palco dell’Arena di Verona.

"Ho dovuto nascondere tutto per un anno e mezzo, mostrando il mio volto migliore alle telecamere di X-Factor, di Sanremo, sul palco di Una nessuna centomila, su quello di Vasco, mentre dentro morivo. Ora la strada da percorrere è lunga, perché è come se la mia vita fosse ripartita da zero. Sono la figlia maggiore e quindi sento il dovere di proteggere mia mamma, mio fratello, ma a volte mi manca l’aria".

Tornerà al Festival di Sanremo?

"No, perché non ho un progetto pronto. Non ce l’avevo neppure lo scorso febbraio, ma ci sono andata per esaudire un desiderio di papà. Ora non mi va di sprecare un’occasione che potrei giocarmi l’anno prossimo. Perché Sanremo fa bene a noi artisti e alla nostra musica".

Nel film si sofferma sui suoi tre interventi.

"Non credo di essere l’unica donna ad aver perso le ovaie in età giovanissima. Ho congelato il mio tessuto ovarico perché in mezzo a tutto questo disastro possa ancora scegliere di diventare mamma. Accettare quello che la vita ti mette davanti non significa non reagire e, da donna, penso alla maternità come a un dono che ci meritiamo tutte. Volere un figlio in certe condizioni è davvero un grande atto d’amore".

In Italia su questo punto c’è molto da fare.

"Stiamo ancora mettendo in dubbio l’aborto, figurarsi il pensare a fare i figli con l’aiuto della scienza. Ma bisogna informarsi e ognuno può fare la sua parte. Lo so, per questo brucerò in piazza. Come Giovanna d’Arco".

Prima eretica e poi santa.

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