Mercoledì 24 Aprile 2024

All’alba riaprirò: bentornati a casa Puccini

Restaurata la Villa museo di Torre del Lago. Qui il maestro abitò per vent’anni, nella pace del lusso Liberty, circondato dalle sue amanti

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di Carla Maria

Casanova

"Gaudio supremo, Paradiso, eden empireo, turris eburnea, vas spirituale, reggia. Abitanti 120, 12 case. Paese tranquillo, con macchie splendide fino al mare, popolate di daini, cignali, lepri, conigli, fagiani, beccacce, merli, fringuelli e passere… Tramonti lussuriosi e straordinari…". Così Giacomo Puccini in una lettera all’amico Riccardo Schnabl. Tanto entusiasmo suscita il primo incontro con un paesino sul lago di Massaciuccoli: Torre del Lago. Né Milano, né Monza, Puccini anelava ad un luogo tranquillo ove comporre in pace (si accingeva a scrivere la sua terza opera: Manon Lescaut). Era in cerca di un terreno su cui costruire, con i suoi primi guadagni, la casa dei suoi sogni. Fu pronta nel 1900.

Puccini vi si trasferì con la famiglia e vi abitò per vent’anni. La lasciò nel 1921, quando il lago fu acquistato dalla società Ilva-Torbiere d’Italia che inquinò l’ambiente con stabilimento e ciminiere. La Villa, divenuta museo, con il passar degli anni aveva subìto l’inevitabile degrado del tempo. Nel 2021 la Fondazione Simonetta Puccini (nipote ed unica erede del Maestro, deceduta nel 2017, alla quale è stato intitolato il nuovo Auditorium) diede il via ai lavori per un completo restauro. Oggi, riportata all’antico splendore, Villa Puccini è riaperta al pubblico.

Dimora storica e tanto amata, ove Puccini di presto mattino cacciava in barca e di notte componeva, la casa di Torre del Lago assistette agli eventi più importanti, lieti e drammatici, della vita del Maestro. Tipica villa borghese toscana fine ‘800 su due piani, in perfetto Liberty, è un raro esempio di autenticità stilistica. All’interno, preziosa pavimentazione a mosaico di granulato veneziano. Le pareti sono rivestite di seta e velluto, alcune portano affreschi di soggetto marino in stile giapponese, soffitti a cassettone. Alle decorazioni collaborarono pittori amici: Ferruccio Pagni, il fiorentino Francesco Fanelli, il livornese Plinio Novellini. Galileo Chini disegnò il caminetto. L’ambiente buio, carico di mobili e oggetti, conserva incontaminata la magìa dell’aurea del grande musicista. Tutto vi è rimasto inalterato, con il leggendario piano Steinway & Sons e il suo famoso seggiolino girevole con il cuscino in pelle, gli oggetti del quotidiano e i tanti ritratti in cornice.

Artista geniale, irriverente, fastoso, seduttore, Giacomo Puccini a Torre del Lago aveva trovato la serenità lontano dai frastuoni del mondo. La villa assistette al trascorrere delle sue passioni più note (tra l’altro contemporanee): l’inglese Sybil Seligman, amica e confidente conosciuta a Londra nel 1905, e rimastagli vicina fino alla morte di lui; Giulia Manfredi, la ventunenne domestica suicidatasi per avvelenamento nel 1920. Fu enorme scandalo che gettò ombra su Puccini e soprattutto su Elvira, incolpata di aver causato la morte della ragazza con la sua gelosia. In verità Elvira, gelosa fin che si vuole, aveva le sue buone ragioni. Ci fu una causa, messa a tacere con l’esborso di 12.000 lire, ma tra Giacomo ed Elvira fu lunga rottura. Ancora, Rosa Ader ("mia sola donna che io ami al mondo!"). Infine, Josephine von Stengel per la quale, essendo lei rimasta vedova, Giacomo parlò di divorzio (di lui).

Sempre Torre del Lago ospitò il lungo periodo di convalescenza di Puccini dopo il grave incidente d’auto avuto nel 1903. Il musicista era un guidatore spericolato. Nota la sua passione per la velocità, le macchine e i motori in genere. Già nel 1901 si era comperato una barca a motore poi altre sempre più veloci, fino al celebre motoscafo Ricochet. Inventò il primo fuoristrada, chiedendo a Vincenzo Lancia un’auto con telaio rinforzato e ruote artigliate per terreno accidentato. Il fiore all’occhiello del suo parco macchine fu la De Dion Bouston SHP. Accanito fumatore, Puccini si spense il 29 novembre 1924, a 65 anni, per un tumore alla gola. Le spoglie della famiglia Puccini riposano in una cappella annessa alla Villa.

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