Venerdì 26 Aprile 2024

Alaska minacciata da un mega tsunami

L’allarme di un gruppo di scienziati: in Alaska, a 60 chilometri dalla città più popolosa dello stato, nel prossimo ventennio ci sarà una gigantesca onda anomala

Foto: urbanglimpses / iStock

Foto: urbanglimpses / iStock

In Alaska potrebbe verificarsi uno tsunami devastante, causato dallo scioglimento di un ghiacciaio ormai compromesso dai cambiamenti climatici. A dare l’allarme è una lettera aperta redatta da un gruppo di esperti provenienti da diversi istituti di ricerca. Il destinatario del messaggio è l’Alaska Department of Natural Resources (Adnr), che cercherà di agire il prima possibile per non compromettere vite umane e per limitare i danni.

Tsunami per lo scioglimento di un ghiacciaio 

Lo tsunami, scrivono gli scienziati, sarà scatenato da una frana innescata dallo scioglimento del ghiacciaio Barry, situato nell’Alaska sud-centrale. La diminuzione della quantità di ghiaccio sta rendendo instabile la zona rocciosa della montagna, che è purtroppo sul punto di crollare in mare. Il fenomeno naturale avverrà nei prossimi 20 anni, ma alcuni esperti non hanno escluso che ciò si possa verificare nel giro di 12 mesi. L’allarme è stato lanciato dopo che, a causa del ritiro del ghiacciaio, le immagini satellitari hanno mostrato una enorme scarpata (la rottura del profilo topografico di un terreno inclinato) che sta emergendo sopra Barry. Pare dunque che una frana progressiva e lenta sia già in corso sopra il fiordo, e la conseguenza nel lungo periodo potrebbe essere il cedimento totale della parete rocciosa.

I rischi per la popolazione 

“All’inizio non riuscivamo a crederci”, ha ammesso il geofisico Chunli Dai (Ohio State University), uno degli autori della lettera. Il ghiacciaio si trova a circa 60 chilometri da Anchorage, città più grande dell’Alaska, che dovrebbe essere risparmiata dallo tsunami. Sotto la montagna che potrebbe crollare, però, passano numerose imbarcazioni commerciali e turistiche, e il rischio è che vengano spazzate via dal cedimento improvviso della parete rocciosa. Per questo motivo le rotte navali subiranno molto probabilmente delle modifiche immediate. Chunli Dai ha detto che, secondo i suoi calcoli, lo tsunami potrebbe sprigionare in aria una quantità di detriti 16 volte superiore (con una forza 11 volte più potente) del mega-tsunami del 1958 a Lituya Bay, caratterizzato da un’onda di 525 metri (che non riuscì a scavalcare le montagne) causata da una frana conseguente a un terremoto.

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