Con il sostegno di:

main affiliato

Bianca di calce: la Puglia che non ti aspetti

Vera e propria anima di questa terra, la masseria è un edificio fortificato particolarmente legato all’economia del latifondo. Dal Gargano al Salento se ne contano centinaia, ma c’è un luogo che più di altri ne racconta il fascino

di GIUSEPPE DI MATTEO
5 luglio 2025
Una tipica masseria pugliese

Una tipica masseria pugliese

Se la Puglia potesse essere riassunta in tre colori, dominerebbero le chiome verdi degli ulivi, il rosso vivo della terra e il bianco abbacinante dei borghi, dei muretti a secco, dei trulli e delle masserie.

Proprio queste ultime sono uno dei marchi di fabbrica della regione: "bianche di calce", scrive non a caso Cesare Brandi in Pellegrino di Puglia (riproposto recentemente da Bompiani). E prosegue: "sembravano più che bianche, livide, uscivano dal paesaggio". Vera e propria anima di questa terra, la masseria è un edificio fortificato (ma gli edifici possono essere anche più d’uno) particolarmente legato all’economia del latifondo. Vi ci abitava il massaro, e al suo interno venivano conservati i beni di quelle che nel tempo sono diventate prima vere e proprie aziende agricole e poi dimore di lusso.

Dal Gargano al Salento se ne contano centinaia, ma c’è un luogo che più di altri ne racconta il fascino. Per scoprirlo bisogna andare a Crispiano, ‘la città delle cento masserie’ (siamo nel Tarantino): un hinterland suggestivo che comprende 104 edifici storici, alcuni dei quali recentemente riconvertiti in strutture ricettive. Non solo: per valorizzare l’immenso patrimonio storico, artistico, paesaggistico ed enogastronomico del territorio, da qualche anno è nato il progetto ‘Cicale di Puglia’, che grazie ad alcune guide specializzate mostra ai turisti il cuore di questi caratteristici e pittoreschi micromondi pugliesi, che non di rado custodiscono al loro interno cappelle affrescate e siti archeologici di notevole interesse. A tal proposito si consiglia il ‘Gran tour delle cento masserie’, che offre diversi itinerari a piedi (info su www.masseriaurbana.it/cicaledipuglia).

Ma che le masserie si prestino a essere utilizzate anche come hotel a 5 stelle è ormai una realtà consolidata. A un tiro di schioppo dal minuscolo borgo di Savelletri, nel Brindisino, si trova la Masseria San Domenico, un albergo di lusso che dal 1996 accoglie i suoi ospiti in una splendida masseria del XIV secolo. Il suo nucleo principale risale al quindicesimo ed è costituito da una torre d’avvistamento appartenente ai Cavalieri di Malta (info su info@masseriasandomenico.com). La rinomata campagna di Ostuni, sempre in provincia di Brindisi, accoglie invece la Masseria il Frantoio, inserita in una proprietà di 72 ettari e convertita dal 2004 alla coltivazione biologica.

E poi c’è la Masseria Amastuola, nel Tarantino: risalente al 1400, è una bomboniera del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, e si trova nel territorio delle cosiddette ‘cento masserie’ di Crispiano. Fino a qualche anno fa la struttura era un ammasso di ruderi; poi, grazie alla tenacia della famiglia Montanaro, che l’ha acquistata nel 2003, è stata recuperata e riconvertita in una struttura ricettiva. Ma la masseria vanta anche altre chicche: è infatti un’area archeologica di grande interesse, e ad accorgersene è stato il Centro di Archeologia della VU-Università di Amsterdam.