Mercoledì 24 Aprile 2024

Itinerari Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato

In queste terre Patrimonio dell’Umanità, dopo l’estate si moltiplicano gli appuntamenti. Tra i tanti spicca il mercato mondiale del Tartufo Bianco di Alba evento globale che dona alle Langhe una visibilità internazionale senza stravolgerne la tenera dimensione provinciale

Itinerari Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato

Itinerari Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato

Chissà se anche loro, i “diplomatici della bellezza” che dirigono l’Unesco, avevano letto “La Luna e i falò” laddove Cesare Pavese scriveva “Non c’è niente di più bello di una vigna zappata”. Avevano comunque apprezzato il patchwork di vigne geometriche e ricamate sull’oceano di colline chiuse tra la piana del Po, l’Appennino Ligure e le Alpi. Avevano pure ascoltato l’”io narrante” di questa straordinaria fetta di Belpaese, insomma le storie di vita, fatica e tenacia della gente che la abita e la lavora. E alla fine, avevano emesso il loro verdetto, accompagnato da un sorriso compiaciuto: i paesaggi vitivinicoli delle Langhe, del Roero e del Monferrato, avevano tutto quello che era richiesto per diventare Patrimonio dell’Umanità.

Atto dovuto. E, in qualche modo, atto d’amore. Del resto, servono anche gli occhi del cuore per entrare in sintonia con un Piemonte così particolare, schivo e riservato, ma che ha imparato ad affinare l’accoglienza, a lasciarsi andare e a concedersi ad un turismo esigente e colto, che non ama la fretta e non confonde la curiosità con l’invadenza. E se servono i pretesti, tra Barolo, Bra e Asti abbondano, specie dopo l’estate, con gli ultimi riti di quella grande liturgia che si chiama “vendemmia” e con la ricomparsa di un appuntamento atteso e invocato, come sa esserlo il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco di Alba, evento locale e insieme globale che dona alle Langhe e ai territori limitrofi una visibilità incredibile, senza che questo stravolga più di tanto la loro tenera e simpatica dimensione provinciale.

Certo, contano le esperienze e le emozioni: la visita nelle cantine storiche, le incursioni nei fotogenici borghi del Roero e del Monferrato, della Bassa e dell’Alta Langa, e gli incontri ravvicinati con l’ottima cucina locale: ai tavoli di ristoranti d’autore (tantissimi) dove a firmare i piatti sono alcuni dei più noti chef étoilés d’Italia ma anche nelle locande famigliari dove assaggiare la tipica pasta tajarin, i ravioli al “plin”, la carne cruda di fassone e i formaggi dop senza poi svenarsi. Bastano pochi giorni e si finisce per condividere il giudizio dei “diplomatici della bellezza” quando scrissero di “paesaggi viticoli e rurali tra i più armoniosi e conformi all’idea del bello” e di “panorami dalle nuances sottili”. Prima di loro, sempre lui, Cesare Pavese, aveva affidato alle parole l’elogio della sua amata terra: “Questo paese, dove sono nato, ho creduto per molto tempo che fosse tutto il mondo. Adesso che il mondo l’ho visto per davvero e so che è fatto di tanti piccoli pese, non so se da ragazzino mi sbagliavo poi di molto”.

Top 5 del Piemonte
  1. 1
    Che chef
    Langhe e Roero vantano una concentrazione sorprendente di ristoranti stellati (una quindicina). E la capitale indiscussa della cucina è sempre lei, Alba. I riflettori sul “Piazza Duomo” di Enrico Crippa. E merita gli applausi anche Federico Gallo della Locanda del Pilone.
  2. 2
    Wine trekking
    Le colline delle Langhe sono segnate dalle colorate Big Bench, le panchine giganti del designer Chris Bangle nelle zone più panoramiche. Ce ne sono una sessantina sparse tra Clavesana e Farigliano, Monforte d’Alba e Dogliani. L’invito: fermarsi dopo lunghe camminate, prendere fiato e apprezzare il paesaggio.
  3. 3
    Arte in vigna
    La Ceretto è una delle aziende vitivinicole più prestigiose dell’intero Piemonte ed è una delle più innamorate dell’arte abbinata al mondo del vino. Tra i suoi interventi più sorprendenti, la ristrutturazione della Cappella del Barolo di Sol LeWit e David Tremlett, il Cubo trasparente che sovrasta le vigne a Castiglione Falletto.
  4. 4
    La Berta
    A Monbaruzzo, nell’Astigiano, è una delle distillerie storiche del Piemonte ed è quella che per prima si è dedicata alla produzione di grappe invecchiate in legno. Molto interessante il “Museo dell’antica arte della distillazione” che propone un viaggio nella produzione della grappa dalle origini del distillato ad oggi.
  5. 5
    Relax e bici elettrica
    Lusso, relax ed enoturismo. La proposta è de Il Boscareto, prestigioso Resort&Spa di Serralunga d’Alba che popone soggiorni con trattamenti personalizzati, menù health&gourmet firmati da Fabrizio Tesse ed escursioni tra i vigneti.

Un consiglio: Il Barbera è ideale per bolliti, stracotti, piatti di carne salsati e formaggi stagionati