Kiev tiene e il temuto assedio in Ucraina non si concretizza in un accerchiamento. Le forze russe mettono a segno avanzate nel sud e, limitatamente, nel Donbass, continuando i bombardamenti aerei e di artiglieria anche contro obiettivi civili, ma il fronte della resistenza all’aggressione russa è vigoroso mentre l’Occidente stringe sulle sanzioni. "Occorre far sì che la Russia finisca per pagare un prezzo per quel che ha fatto. L’alternativa alle sanzioni – ha ricordato il presidente americano Joe Biden – sarebbe l’inizio della terza guerra mondiale". E ovviamente è impossibile.
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IL CREMLINO: OFFENSIVA A TUTTO CAMPO
"L’avanzata delle forze russe in Ucraina, alla quale il presidente Putin aveva imposto uno stop, riprenderà secondo il piano operativo, a causa del ’no’ a negoziati venuto da a Kiev" ha detto il Cremlino. "Abbiamo interrotto il dialogo perché le condizioni poste erano totalmente inaccettabili", replica Kiev.
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ARRIVANO ALTRE ARMI
Gli Usa invieranno altri 350 milioni di dollari di aiuti militari, dopo i 200 milioni di dicembre, che comprendono armi letali. "Questo porta gli aiuti militari nell’ultimo anno – ha detto il segretario di Stato, Anthony Blinken – a oltre un miliardo di dollari". Ma storico è il passo fatto dalla Germania che ha annunciato l’invio all’Ucraina di 1.000 armi anticarro e 500 missili Stinger. L’Italia ha già stanziato 12 milioni di euro per aiuti militari "non letali" ma secondo fonti governative a giorni potrebbero essere inviati anche aiuti militari offensivi: armi anticarro, armi antiaeree e mitragliatrici. Serve però l’ok del Parlamento. L’Olanda ha annunciato l’invio di 400 Stinger, mentre la Polonia manderà 8 droni, 100 mortai da 60 mm con 1.500 colpi e ancora centinaia di proiettili d’artiglieria da 152 mm a carica cava (per attacco a mezzi blindati). Il Belgio invierà 2mila mitragliatrici, la Repubblica Ceca armi (mitragliatrici, fucili di precisione, munizioni) per 7,6 milioni di euro. La Francia invierà equipaggiamenti "non letali". La Lettonia altre decine di missili anticarro Javelin, l’Estonia obici.
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PRESSIONE SULLA CAPITALE
I russi hanno proseguito ieri l’offensiva da nord ovest della capitale, ma sono stati fermati Borodyanka e Vorzel (30 chilometri da Kiev) e Vyshhorod. Da questa ultima località, a nord del centro di Kiev, i russi hanno attaccato la centrale elettrica sul Dnepr, respinti. Nella regione di Siverskyi, gli occupanti russi hanno continuato l’offensiva per bloccare Kiev da nord-est, ma sono stati fermati vicino alle città di Nizhyn e Obychiv (140-150 chilometri da Kiev). Sono quindi ancora lontani. A Kiev operano gruppi di sabotatori, in genere uomini del GRU. In serata si era diffusa la notizia che l’artiglieria russa avesse colpito l’ospedale oncologico pediatrico Okhmadyt, causando la morte di un bambino e il ferimento di altri due, insieme a due adulti. La notizia è stata in parte smentita a tarda serata: ci sarebbe un bambino morto, ma sarebbe morto fuori dall’ospedale. Commandos trasportati con elicotteri e parà hanno attaccato l’aeroporto di Vasilkiv, a 38 km dal centro, ma sono stati neutralizzati. A Vasilkiv gli ucraini affermano di avere abbattuto un aereo da trasporto (che trasporta 125 paracadutisti). I russi hanno tentato, fallendo, uno sbarco aviotrasportato anche nel villaggio di Tomilivske, 100 km a sud della capitale. Qui, sempre con uno Stinger, sarebbe stato abbattuto un altro Ilushin76.
AVANZATA NEL SUD
È battaglia durissima per il controllo della città meridionale di Melitopol, che i russi controllano per due terzi. Una seconda colonna russa ha aggirato la città e ha raggiunto i villaggi di Molochansk-Tokmak, regione di Zaporizhye. Conquistata anche l’aeroporto di Berdiansk, sulla costa. L’obiettivo è riunirsi con le forze russe in Dobass per circondare e conquistare Mariupol. Abbattuti dagli ucraini un MIG24 e un SU30.