Giovedì 25 Aprile 2024

Deltacron, i dubbi degli esperti: "Forse errore del laboratorio di Cipro"

Per diversi ricercatori internazionali non si tratterebbe di un ibrido ma il frutto di una contaminazione durante le ricerche

Test anti Covid (Ansa)

Test anti Covid (Ansa)

Roma, 10 gennaio 2022 - Deltacron potrebbe non essere una nuova variante del Covid, ma il risultato di una contaminazione avvenuta nel laboratorio di Cipro dove è stata scoperta. È questo il sospetto avanzato da esperti internazionali sull'ibridazione tra le mutazioni Delta e Omicron, balzata all'onore della cronaca in questi giorni. In pratica si tratterebbe di un errore. 

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Secondo gli scienziati, sebbene sia possibile per i conornavirus di combinarsi geneticamente, è raro e in questo caso improbabile. "Le sequenze di Deltacron di Cipro riportate da diversi media sembrano essere chiaramente una contaminazione", ha affermato Tom Peacock, virologo al dipartimento di malattie infettive all'Imperial College London

Per Jeffrey Barrett del Wellcome Sanger Institute, le presunte mutazioni sono state individuate in una parte del genoma che è vulnerabile all'errore in alcune procedure di sequenziamento: "Questo non è quasi certamente un ricombinante biologico di Delta e Omicron".

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Ancora più netta Maria van Kerkhove, epidemiologa all'Organizzazione mondiale della salute. "Non usate parole come Deltacron, flurona o flurone per favore - dice l'esperta dell'Oms -. Queste parole implicano una combinazione di virus/varianti che non sta avvenendo".

"È pressoché certo che una variante ibrida tra Delta e Omicron si possa generare perché fenomeni di ricombinazione sono ben note e sono già state osservate, per esempio, tra la variante Alfa e quella Delta. Nel caso specifico, però, le 24 sequenze depositate dai ricercatori ciprioti sono state state analizzate abbastanza nel dettaglio da diversi gruppi di ricerca che concordano con il fatto che con ogni probabilità si tratta di un artefatto", spiega Marco Gerdol, ricercatore all'Università di Trieste, all'Ansa.

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In un'intervista a Bloomberg, il capo del laboratorio di Biotecnologia e Virologia molecolare dell'università di Cipro, Leonidos Kostrikis, ha ribadito la correttezza dei loro dati, sostenendo che l'errore è improbabile dal momento che i genomi sono stati analizzati in diverse procedure e in più di un paese. Inoltre è stata riscontrata almeno una sequenza proveniente da Israele con le caratteristiche di Deltacron. Obiezioni che però non convincono i ricercatori internazionali, che per il momento invitano a non lanciare allarmismi. "Qualora si verificasse una ricombinazione tra Delta e Omicron, non c'è nessun motivo di ritenere a priori che la nuova ipotetica variante debba prendere il 'peggiò delle due, cioè la maggiore virulenza di Delta e la più alta trasmissibilità di Omicron", conclude infatti Gerdol.