Venerdì 26 Aprile 2024

Luigi e Matteo. Il governo Casa Vianello

Allora, riepiloghiamo. Fino a marzo 2018, grillini e leghisti si insultavano. Poi sono andati al governo insieme ma hanno continuato a insultarsi. Ora il litigio è quotidiano, ma è quotidiana anche la rassicurazione che «l’alleanza durerà cinque anni». È insomma il governo di Casa Vianello, uffa che barba che noia che stufita, si litiga sempre ma non ci si lascia mai. Nell’ultimo mese, in particolare, sono i Cinque Stelle ad attaccare la Lega. Improvvisamente, dopo un anno di governo insieme, si sono riaccorti che i leghisti sono fascisti, razzisti e trogloditi.

Ora, siccome la gente è fessa ma fino a un certo punto, tutti hanno capito che è soprattutto una strategia elettorale. Avendo visto – e da un pezzo – che il potere (assieme a Salvini) logora solo loro, avendo insomma visto e rivisto sondaggi che li danno poco più che dimezzati mentre i leghisti raddoppiano, i grillini cercano di rifarsi una verginità, di tornare al movimentismo della prima ora, all’onestismo al giustizialismo e a tutti gli altri ismi che li portarono a vincere le elezioni.

Insomma un tentativo in extremis – se non di cercare di ribaltare le posizioni a un mese scarso dal voto – quantomeno di contenere i danni. I leghisti, sapendo che il vento è dalla loro parte, cercano di non reagire troppo alle provocazioni, facendo solo sapere che la pazienza ha un limite. E quindi la domanda che tutti si fanno è ovvia: ma quanto potrà durare, questo governo, dopo le elezioni europee? Tutti pensano che durerà poco. Ma personalmente la penso più come Bianca Berlinguer, che l’altra sera a Milano Marittima, al Premio Batani, ha detto di sospettare che – fatti i conti alle urne – dopo il 26 maggio i toni si abbasseranno, e M5S e Lega continueranno a governare insieme, un po’ perché nessuno ha voglia di mollare le poltrone, un po’ perché mancano le alternative. Resta da vedere, però, se gli italiani avranno ancora voglia di farsi prendere in giro. Anche Sandra e Raimondo litigavano per finta, ma a un certo punto si sono separati davvero, anche se solo da morti, facendosi seppellire in cimiteri diversi. Luigi e Matteo, chissà: potrebbero anche essere gli italiani a dire basta.