Lunedì 29 Aprile 2024

Un’Europa forte: investimento per la pace

Ora che ci sentiamo minacciati da Est e trascurati da Ovest, ci rendiamo conto che un’Europa forte e coesa sarebbe un investimento per la pace

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz in una fabbrica di munizioni

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz in una fabbrica di munizioni

Roma, 31 marzo 2024 – La difesa comune? “Siamo immobili”, sosteneva ieri sul nostro giornale Roberto Cingolani, l’amministratore delegato di Leonardo Spa. Non ha detto l’”Europa è immobile”, ha detto proprio “siamo”, e dentro quel “siamo” alcuni di noi hanno riconosciuto i sogni, le speranze, le aspettative di una generazione – la nostra – che nell’Europa ha creduto, che l’Europa l’ha pensata bella, prospera, quasi felice. E allora, ma solo per un momento, facciamo un salto indietro nel nostro passato, quando di fronte al televisore in bianco e nero dei nonni, dopo il Carosello una volta alla settimana davano i Giochi senza Frontiere, e su scivoli pieni di sapone cercavamo di battere i francesi e i belgi e gli spagnoli. La guerra, allora, era combattuta a colpi di cuscino, e faceva soltanto ridere, mai paura. Qualche anno dopo, il programma Erasmus era più di un piano di studio, e l’Interrail non era solo una tessera per viaggiare risparmiando ma anche un modo per conoscere persone così diverse e così uguali a noi, persone di cui a volte – dai, spesso – ci innamoravamo. Torniamo un istante all’emozione di quella mattina, era il primo gennaio del 2002, quando ci presentammo di buona ora davanti al bancomat per prelevare e vedere come fosse fatta la nostra prima banconota da 50 euro, per sentirci parte di un mondo che cambiava. Eccola, laggiù, l’Europa che volevamo, che poi è ancora l’Europa che vogliamo, quella in cui crediamo e che non siamo stati capaci di costruire, perché ancora oggi ogni Paese ha il suo sistema sanitario, il suo sistema fiscale, il suo sistema scolastico, il suo debolissimo sistema di difesa e sicurezza, la sua burocrazia, le sue storture. E ora che ci sentiamo minacciati da Est e trascurati da Ovest, ora che l’atmosfera si è fatta cupa, a tratti spettrale, proprio ora ci rendiamo conto che un’Europa forte e coesa sarebbe più di un sogno. Sarebbe un solido investimento per la pace.