Caso Siri, Salvini ai 5 Stelle: "Tappatevi la bocca, ultimo avviso"

La replica di Di Maio: "Con la corruzione però non ci si tappa la bocca"

Matteo Salvini a un appuntamento elettorale all’Eur (LaPresse)

Matteo Salvini a un appuntamento elettorale all’Eur (LaPresse)

Roma, 5 maggio 2019 - Continua lo scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle e il campo di battaglia resta sempre il caso del sottosegretario Armado Siri, indagato per corruzione, e la richiesta di dimissioni da parte dei 5 stelle.

Il primo attacco era arrivato questa mattina dal 'Blog delle Stelle'. In un post si legge "sulla questione morale il M5S non fa passi indietro e alla Lega chiediamo di non cambiare sempre discorso, ma di tirare fuori le palle su Siri e farlo dimettere”.

Il secondo direttamente dal vicepremier Luigi Di Maio che ospite di 'In mezz'ora in più' su Rai3 aveva detto "a Salvini è facile fare il forte coi deboli, questo è il momento del coraggio, in cui ci si assume le responsabilità dimostrando ai cittadini che siamo come i cittadini”. Aggiungendo che “mi aspetto dalla Lega e da Salvini una posizione intransigente, come ce l'ha sulla sicurezza e sui migranti, anche quando si recluta la classe politica devi stare attento". Sottolineando poi che per i 5 Stelle il caso Siri "è talmente dirimente che abbiamo chiesto di farlo decadere" e che il Cdm sulla questione "dovrebbe esserci mercoledì, al 99%".

La dura replica del ministro dell'Interno e leader della Lega Matteo Salvini è arrivata in serata dalla Capitale dove era ospite di 'Spazio Novecento'. "In Italia si sta superando il limite: a sinistra coltivano un odio pericoloso. Ma dalle opposizioni le critiche sono ovvie, da qualcuno che dovrebbe essere alleato no. E io sono stufo". "La mia parola è una sola – dice Salvini -: questo governo va avanti cinque anni, basta che la smettano di chiacchierare. Non ho paura di niente e di nessuno, ma le parole hanno un peso. A me dicono di tirare fuori le palle. Il ministro dell'Interno, però, riceve buste con proiettili per l'impegno contro la mafia con fatti". E aggiunge "io dico a tutti a destra e a sinistra: un conto è il confronto, un conto il tiro al bersaglio. Tappatevi la bocca, lavorate e smettetela di rompere le scatole e di insultare e minacciare il prossimo, questo è l'ultimo avviso".

Poi, sempre da 'Spazio Novecento' ,Salvini interviene anche sul discorso fatto dal Papa in Bulgaria. “Ho sentito che oggi anche il Santo Padre dalla Bulgaria chiede di accogliere tutti. Io dico di no: in Italia si accoglie solo chi ha diritto ad essere accolto. E i porti restano chiusi. Punto. Su questo non c'è disussione. Non cambio idea. Può arrivare a chiedermelo anche Padre Pio al cui santuario sarò domani ma la risposta non cambia: entra solo chi ha diritto, non uno di più nè uno di meno".

Dalla Bulgaria Papa Francesco ha infatti lanciato ancora una volta il suo appello a non chiudere le porte in faccia a chi cerca rifugio. E lo ha fatto in un Paese dove da anni è eretta una barriera di 200 chilometri di filo spinato al confine con la Turchia. Nella centralissima piazza Atanas Burov, a Sofia, il Papa ha parlato alle autorità. Si è rivolto al presidente Rumen Radev, e al premier Boyko Borisov, ma il suo messaggio era destinato a tutto il Continente. "A voi, che conoscete il dramma dell'emigrazione, mi permetto di suggerire di non chiudere gli occhi, il cuore e la mano - come è nella vostra tradizione - a chi bussa alle vostre porte" ha detto il Pontefice.

 Di Maio insiste: "Siri va rimosso"

LA REPLICA DI DI MAIO - "Penso che il governo debba andare avanti. Con la corruzione però non ci si tappa la bocca. Si chiede alle persone di mettersi in panchina". Ha commentato così Luigi Di Maio a 'Non e' l'arena' su La7 le parole di Salvini. "M5s è un presidio di legalità. Sanatorie non passano", ha aggiunto il vicepremier M5s riferendosi sempre al 'caso Siri'. "Serve un atto politico", aggiunge Di Maio che precisa che "la corruzione non è una questione di principio ma di civiltà di un Paese". Quanto alla possibilità che il governo cada dopo le Europee: "Far cadere un governo per un reato di corruzione? - dice Di Maio - Io ho dato la parola alla Lega e agli italiani". "La fiducia in Salvini e Conte è rimasta inalterata", in questi mesi, "non credo si stiano incrinando i rapporti".