Venerdì 26 Aprile 2024

Turismo: Natale e Capodanno da boom. Ma raddoppia la tassa di soggiorno nei capoluoghi

Secondo le stime Coldiretti, i visitatori dall'estero sono raddoppiati quest'anno. Crescono pure le assunzioni a tempo determinato a dicembre. Nel frattempo, però, Federalberghi insorge contro la manovra

Le partenze dei vacanzieri negli aeroporti (Ansa)

Le partenze dei vacanzieri negli aeroporti (Ansa)

Saranno feste caratterizzate da un boom del turismo. É questa l’aspettativa di Coldiretti per la fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo. Tra Natale, Capodanno e l’Epifania, arriveranno in Italia oltre 5 milioni di turisti stranieri, con una decisa inversione di tendenza dopo le difficoltà degli ultimi due anni. Per Coldiretti si tratta di dati incoraggianti che coronano un 2022 quasi da record. I viaggiatori stranieri sono infatti praticamente raddoppiati (+94%). Certo, gli arrivi sono ancora inferiori del 26% rispetto all’ultimo anno prima della pandemia, il 2019, stando a un’analisi su dati Bankitalia relativi ai primi nove mesi. Entrando nel dettaglio, quasi 2 viaggiatori stranieri su 3 arrivati in Italia (72%) provengono dall’Unione europea ma sono rilevanti le presenze di cittadini del Regno Unito (3,6 milioni) e degli statunitensi (2,2 milioni).

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I turisti dall’estero in Italia sono strategici per l’ospitalità turistica soprattutto nelle mete più gettonate anche perché, come spiega Coldiretti, "i visitatori da questi paesi hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir". In particolare, il consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche l’acquisto di cibi di strada, souvenir o specialità enogastronomiche è per molti turisti la principale motivazione del viaggio in un Paese come l’Italia che è l’unico al mondo che può contare sui primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare.

Per quanto riguarda le mete, gli stranieri apprezzano particolarmente le città d’arte. Tra le destinazioni rientrano però anche le località di montagna, fatto che contribuisce alle stime positive per il "comparto neve" nell’inverno 2022, dopo i buoni risultati del ponte dell’Immacolata. Dati confermati anche dall’andamento del mercato del lavoro. Complici le festività natalizie, dicembre si conferma, tra i mesi post estivi, quello che registra le maggiori assunzioni nel settore turistico. Stando ai dati elaborati dal Ministero del Lavoro in collaborazione con Anpal e Unioncamere, nelle settimane che vanno dal 19 al 31 dicembre si prevede un incremento delle assunzioni a tempo determinato nel settore del turismo.

Tra le professioni più richieste ci sono, con 52.620 assunzioni previste a dicembre, gli addetti nelle attività di ristorazione, seguiti poi dagli addetti alle vendite (30.440), il personale non qualificato nei servizi di pulizia (26.770) e i conduttori di veicoli a motore (18.560). Se il turismo fa da traino alle assunzioni non si può dire che le cose vadano bene nel settore manifatturiero. Le assunzioni previste sono 57.780, in calo di 20.200 unità rispetto a dicembre 2021. Insomma, il turismo si conferma un importante volano per la crescita dell’occupazione. Nel frattempo, però, le associazioni di categoria insorgono contro la manovra.

Grazie a un emendamento approvato in commissione Bilancio, presentato da deputati dell’opposizione e accolto dai relatori della maggioranza, a partire dal primo gennaio 2023 diventa più semplice per i comuni alzare l'imposta di soggiorno da 5 a 10 euro nei capoluoghi di provincia che, in base alle ultime rilevazioni, abbiano avuto presenze turistiche venti volte superiori a quelle dei residenti. Non sarà più un decreto ministeriale a individuare tali Comuni, ma verrà fatto direttamente riferimento ai dati pubblicati dall'Istat riguardanti le presenze turistiche medie registrate nel triennio precedente all'anno in cui viene deliberato l'aumento dell'imposta. Per il periodo 2023-2025 si considera la media delle presenze turistiche del 2017-2019. "E’ un pessimo regalo di Natale - denuncia Federalberghi - per le imprese e i lavoratori del turismo delle destinazioni interessate, che con grande fatica si stanno risollevando dal baratro in cui erano sprofondate durante la pandemia e sono tuttora alle prese con la stangata del caro energia”.