Un cda più snello, dagli attuali 15 a 9 consiglieri, ma ancora guidato da Pietro Labriola il cui compito, riorganizzare il gruppo e tagliare il debito, non è ancora concluso. Questi sono i contorni di un disegno che Tim comporrà nei prossimi mesi, arrivando al 23 aprile con una lista di nomi da proporre ai soci, in occasione dell’assemblea che dovrà anche approvare i conti 2023 e il nuovo piano. Il presidente Salvatore Rossi, considerato indipendente e super partes e che peraltro ha già comunicato di non volersi ricandidare, coordinerà i lavori preparatori per arrivare agli altri 8 nomi del board. Seguendo l’apposita procedura, Rossi avvierà una consultazione con Vivendi, azionista di riferimento con il 23,75% e con Cdp che detiene il 9,81% del capitale e sonderà il mercato confrontandosi con investitori professionali, associazioni di rappresentanza e proxy advisors. Sarà una prima fase da cui non usciranno nomi ma solo i profili quali-quantitativi. Il board fisserà i criteri di selezione e affiderà a un consulente di executive search il compito di elaborare un primo elenco di potenziali candidati, una quindicina, da sottoporre al Comitato nomine e poi al cda. Spetterà poi al presidente Rossi scremare e arrivare alla rosa ristretta di candidati, almeno una decina. C’è tempo fino al 7 marzo per arrivare alla lista definitiva.
Alberto Levi